Per Salvini Votare il 4 marzo va benissimo, ma serve Election Day

Per Salvini votare il 4 marzo va benissimo, ma serve , perché non farlo sarebbe una follia e un inutile spreco di denaro. Matteo Salvini è favorevole a votare il 4 marzo perché “prima si vota e meglio è”, ma è anche favorevole all’Election Day perché non farlo sarebbe una follia e un inutile spreco di denaro. Secondo il leader leghista bisogna votare lo stesso giorno per le politiche e le regionali. Matteo Salvini è favorevole a votare il 4 marzo perché “prima si vota e megli...

Per Salvini votare il 4 marzo va benissimo, ma serve , perché non farlo sarebbe una follia e un inutile spreco di denaro.

Matteo Salvini è favorevole a votare il 4 marzo perché “prima si vota e meglio è”, ma è anche favorevole all’Election Day perché non farlo sarebbe una follia e un inutile spreco di denaro. Secondo il leader leghista bisogna votare lo stesso giorno per le politiche e le regionali. Matteo Salvini è favorevole a votare il 4 marzo perché “prima si vota e meglio è”, ma è anche favorevole all’Election Day perché non farlo sarebbe una follia e un inutile spreco di denaro. Secondo il leader leghista bisogna votare lo stesso giorno per le politiche e le regionali. Si diffondono le voci sull’ipotesi di un percorso che porterebbe, dopo l’approvazione della manovra, il Presidente della Repubblica a sciogliere le camere tra Natale e Capodanno e la fissazione delle elezioni per il 4 marzo. Pochissime persone nel 2013 avevano preventivato che la diciassettesima Legislatura sarebbe arrivata al suo termine naturale, anche se sarebbe bastato scorrere l’elenco dei neoeletti e ricordarsi le nuove norme per i vitalizzi per capire che sarebbe stato inevitabile. La campagna elettorale appena iniziata rischia comunque di dare vita ad un nuovo parlamento incapace di tracciare la strada per governare il paese, rendendo inevitabili una serie di altre elezioni, fino a formare una maggioranza vera, basata su una visione del futuro dell’Italia e non solo su un accordo di spartizione di poltrone. Sono le scelte impopolari che potranno risollevare il paese e non il marketing elettorale. Roma 13 dicembre 2017 Fabrizio Sbardella