Operazione Chaos nuovi arresti a Catania
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- 10 gennaio 2018 Italia
Operazione Chaos nuovi arresti a Catania disposti dall’Ufficio GIP del Tribunale di su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia Lunedì 8/1/18, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, l’Ufficio GIP del Tribunale di Catania ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di TOMASELLI Antonio[1], reggente della
famiglia SANTAPAOLA/ERCOLANO e già detenuto a seguito dell’operazione CHAOS; BIANCOVISO Rocco[2] da Scordia; CONTI PASQ...
Operazione Chaos nuovi arresti a Catania disposti dall’Ufficio GIP del Tribunale di su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia
Lunedì 8/1/18, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, l’Ufficio GIP del Tribunale di Catania ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di- TOMASELLI Antonio[1], reggente della famiglia SANTAPAOLA/ERCOLANO e già detenuto a seguito dell’operazione CHAOS;
- BIANCOVISO Rocco[2] da Scordia;
- CONTI PASQUARELLO Giuseppe[3], da Misterbianco;
- DI BENEDETTO Angelo[4], figlio di Santo di cui all’operazione CHAOS;
- CARUSO Alessandro[5] da Scordia.
- BIANCOVISO Rocco, in veste di affiliato a cosa nostra catanese - famiglia SANTAPAOLA/ERCOLANO, in sinergici rapporti con TOMASELLI, indirizzava verso quest’ultimo, titolare occulto della CONTI CALCESTRUZZI S.r.l.s., alcuni imprenditori impegnati nei lavori di posa in opera della fibra ottica in Catania, così consentendo a TOMASELLI di divenire fornitore esclusivo del cemento occorrente per l’esecuzione dell’opera (di qualità scadente e fornito all’impresa a condizioni deteriori rispetto a quelle praticate sul libero mercato);
- CONTI PASQUARELLO, titolare di fatto della predetta società, consentiva a TOMASELLI di esercitare il controllo pieno ed esclusivo sulla stessa, della quale risultava essere socio occulto e unico dominus;
- DI BENEDETTO Angelo e CARUSO Alessandro, in conseguenza del rinvenimento di mezzi d’opera oggetto di furto in pregiudizio degli imprenditori e dopo gli arresti eseguiti nell’ambito dell’operazione CHAOS, tentavano di farsi consegnare Euro 5.000, quale compenso per la restituzione, così favorendo l’associazione mafiosa MAZZEI, intesi carcagnusi, cui Santo, padre di Angelo, appartiene.