Evasori italiani in svizzera: le liste dei presunti evasori in mano alla Guardia di Finanza
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- 20 settembre 2017 Italia
Evasori italiani in svizzera:le liste dei presunti evasori che avrebbero nascosto 22,4 miliardi di euro in Svizzera sono in mano GDF e Agenzia delle Entrate Da un articolo sul Sole 24 ore sembra che le norme sulla cooperazione internazionale per combattere l’evasione comincino a funzionare e alcune liste con i nomi di migliaia di presunti evasori fiscali italiani sarebbero finite nelle mani dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Secondo la ricostruzione del qu...
Evasori italiani in svizzera:le liste dei presunti evasori che avrebbero nascosto 22,4 miliardi di euro in Svizzera sono in mano GDF e Agenzia delle Entrate
Da un articolo sul Sole 24 ore sembra che le norme sulla cooperazione internazionale per combattere l’evasione comincino a funzionare e alcune liste con i nomi di migliaia di presunti evasori fiscali italiani sarebbero finite nelle mani dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Secondo la ricostruzione del quotidiano economico gli elenchi riguardano contribuenti che avrebbero nascosto denaro in banche svizzere, prevalentemente e Credit Suisse, per circa 22,4 miliardi di euro. I dati in oggetto proverrebbero dalla Germania e sarebbero contenuti nei Cd-Rom acquistati su disposizione dell’ex ministro delle Finanze del Land tedesco, Norbert Walter-Borjans da ex dipendenti di istituti di credito della Confederazione. Il quotidiano italiano si pone la domanda sul perché queste informazioni non se le si procurate direttamente il Governo italiano. Fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) hanno spiegato che “non c’è stato bisogno di chiedere l’accesso ai dati inviati all’Ufficio centrale delle tasse tedesco dal ministro delle Finanze del Nord Reno-Westfalia nel 2016?. E questo “perché l‘Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza avevano già a disposizione quelle liste in virtù della Convenzione tra Italia e Germania contro la doppia imposizione e della direttiva europea sullo scambio di informazioni”. In pratica quei dati sono noti da lungo tempo e nel nostro paese le indagini sono in corso da molto tempo anche se sono coperte dal massimo riserbo da parte delle istituzioni e degli inquirenti. Milano 20 settembre 2017 La Redazione