l’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi di Polizia Scientifica
- /
- 18 settembre 2018
- /
- Views 55 Istituzioni Varese/Valceresio
Nelle vetrinette allestite sono visibili vecchi carteggi
rappresentativi il modo in cui la Polizia Scientifica operava per
cristallizzare la scena del crimine, nonché attrezzature utilizzate per le
diverse attività di repertazione e fotosegnalamenti.
Non manca la ricostruzione di una scena del crimine, ove
personale addetto al Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica di Varese,
fornirà informazioni inerenti il proprio intervento, spiegando le diverse fasi
del lavoro e le finalità probatorie.
I visitatori potranno inoltre vedere il nuovo mezzo in
dotazione alla Polizia Scientifica, denominato Fullback.
Il capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, durante
la cerimonia di presentazione della mostra, avvenuta in Roma lo scorso aprile, nel
suo intervento ha sottolineato che “la Mostra restituisce alla memoria un pezzo
fondamentale di un’eccellenza della nostra amministrazione. La Polizia
scientifica affonda le sue radici all’inizio del secolo scorso e nonostante le
nuove tecnologie devo dire un grazie alla passione e alla dedizione degli
uomini e delle donne della Polizia scientifica che fanno l’elemento decisivo
nelle indagini”.
La Polizia sta sempre al passo coi tempi:
"Oggi la Polizia scientifica ha un archivio di 16 milioni di
cartellini fotodattiloscopici. Vi lavorano 3mila persone di cui 84 scienziati
con 70 laboratori 14 gabinetti regionali e strumenti all'avanguardia, che
consentono ad esempio di ricostruire in 3d la scena del crimine o effettuare la
comparazione dei volti, grazie all’utilizzo del nuovo sistema SARI (Sistema
Automatico Riconoscimento Immagini)."