Lecco.Lo sgomento del Coisp: “Piangiamo l’ennesimo fratello morto
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- 04 febbraio 2017 Istituzioni Sindacato
COMUNICATO STAMPA DEL 03 FEBBRAIO 2017 riceviamo e pubblichiamo Oggetto:
A Lecco giovane Poliziotto deceduto dopo inseguimento, lo sgomento del Coisp: “Piangiamo l’ennesimo fratello morto per il suo senso del dovere che ha tentato di difendersi con le sue sole mani”
“Oggi è l’ennesimo giorno nefasto per i Poliziotti italiani, che piangono ancora un collega morto a causa del suo senso del Dovere. Siamo vicini con tutto il cuore e l’...
COMUNICATO STAMPA DEL 03 FEBBRAIO 2017 riceviamo e pubblichiamo Oggetto:
A Lecco giovane Poliziotto deceduto dopo inseguimento, lo sgomento del Coisp: “Piangiamo l’ennesimo fratello morto per il suo senso del dovere che ha tentato di difendersi con le sue sole mani”
“Oggi è l’ennesimo giorno nefasto per i Poliziotti italiani, che piangono ancora un collega morto a causa del suo senso del Dovere. Siamo vicini con tutto il cuore e l’anima alla famiglia di Francesco Pischedda in questo momento in cui sappiamo che la disperazione sembra travolgere tutto, ben consci, nei fatti e non a parole, di cosa significhi vivere un dramma del genere”. Con queste parole
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, esprime il profondo cordoglio suo personale e dell’intero
Sindacato Indipendente di Polizia per il decesso del giovane Poliziotto morto nella notte tra giovedì e venerdì a causa delle gravissime ferite riportate precipitando in un pendio durante una colluttazione successiva ad un inseguimento di un furgone con la volante. A bordo del furgone alcune persone sospette, lungo la Superstrada 36 a Colico, in provincia di Lecco. Il mezzo era stato intercettato e le persone a bordo non si erano fermate all’alt. Ne è nato un rocambolesco inseguimento, conclusosi alla periferia di Colico, nella zona di via Chiarello. Uno degli Agenti è riuscito a bloccare una persona - mentre un’altra sarebbe riuscita ad allontanarsi - e nella successiva colluttazione o nelle movimentate fasi dell’accaduto, il poliziotto è caduto per alcuni metri con il fuggiasco. Entrambi sono stati ricoverati in codice rosso in ospedale e l’Agente nella notte è purtroppo deceduto. Si tratta di Francesco Pischedda, 28enne, in servizio presso la Polizia Stradale di Bellano, che lascia fra l’altro una figlia di appena 9 mesi. Nel 2014, Pischedda, insieme a due colleghi della Polstrada di Lecco e Bellano, era stato premiato con la Lode per l’impegno profuso nell’espletare un’operazione di Polizia Giudiziaria. “Non conosciamo ancora la dinamica esatta di quanto accaduto - aggiunge Maccari -, ma una cosa è certa: il collega Pischedda è rimasto vittima della violenza di un fuggitivo cui ha reagito con le sue sole mani. Un taser o un banale spray avrebbero reso innocuo l’aggressore senza che questo costasse la vita ad un poliziotto, e ovviamente anche l’arma di ordinanza avrebbe potuto impedirne il decesso. E questo è un fatto. Il pensiero, oltre che alla famiglia di Pischedda, corre ai tanti colleghi che si sono trovati e giornalmente si trovano in situazioni simili. Molti di loro stanno attraversando l’inferno giudiziario per aver reagito diversamente al criminale di turno in fuga. Tutti accomunati dal medesimo senso del dovere e dal rifiuto netto di ‘girarsi dall’altra parte’, tutti accomunati dal destino tragico del Polizotto italiano: o muori o finisci in un abisso di solitudine ed abbandono per aver svolto il tuo servizio, e quando lo fai finisci anche linciato pubblicamente dalle tristi e blasonate espressioni del partito dell’anti-polizia. Una tristezza senza fine in cui ci si trova a pensare a quale sia il male minore da scegliere… e questa è la vera tortura”. “Oggi comunque - conclude Maccari - è il giorno del dolore, del lutto, della sofferenza profonda e della solidarietà per una famiglia costretta alla più atroce delle condanne: perdere l’amore più grande per colpa di un lavoro troppo bistrattato ed ignorato e giudicato, senza che si abbia davvero contezza di cosa significhi svegliarsi ogni giorno sapendo che la tua vita può finire in un burrone, su una strada, in una piazza, in un vicolo. Noi sappiamo perfettamente com’è, e piangiamo vere, sincere e consapevoli calde lacrime. Chi potrebbe fare di più per la nostra sicurezza e non lo fa può dire altrettanto?”.