Matteo Messina Denaro è sempre più braccato
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- 10 maggio 2017 Istituzioni
In mattinata i Carabinieri del ROS hanno fermato 14 persone ritenute fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro In mattinata i Carabinieri del ROS hanno eseguito nei comuni di Marsala e Mazara del Vallo una serie di fermi a personaggi indiziati di delitto per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, detenzione illegale di armi e munizionamento, con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose. L’iniziativa parte dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palerm...
In mattinata i Carabinieri del ROS hanno fermato 14 persone ritenute fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro
In mattinata i Carabinieri del ROS hanno eseguito nei comuni di Marsala e Mazara del Vallo una serie di fermi a personaggi indiziati di delitto per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, detenzione illegale di armi e munizionamento, con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose. L’iniziativa parte dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, diretta dal dott. Francesco Lo Voi. L’intervento si inquadra in una fase dell’articolata manovra investigativa sviluppata dal ROS, con il coordinamento della Procura di Palermo, per la cattura del latitante Matteo Messina Denaro, che ha già consentito dal 2009 l’esecuzione di 61 provvedimenti cautelari a carico della sua rete di fiancheggiatori. Al centro della operazione di oggi la Famiglia mafiosa di Mazzara del Vallo capeggiata dall’uomo d’onore Vito Vincenzo Rallo che seguiva le espresse direttive del latitante Matteo Messina Denaro. Le indagini dirette dai Sostituti Procuratori Carlo Marzella, Pierluigi Padova e Gianluca De Leo hanno permesso di individuarne gli assetti e le gerarchie, di una decina radicata nella frazione marsalese di Strasatti e nel limitrofo comune di Petrosino. L’attività investigativa ha accertato l’esistenza, di due sottogruppi di affiliati riferibili a Nicolò Sfraga, uomo di stretta fiducia del capo famiglia marsalese, e a Vincenzo D’Aguano che, malgrado riconoscesse l’autorità del Rallo era insofferente alle ingerenze dello Sfraga nella spartizione delle risorse economiche del territorio. La frizione tra i due schieramenti con continue interazioni tra gli indagati ha consentito agli investigatori di delineare l’intera struttura dell’associazione criminale. Le disposizioni di Matteo Messina Denaro passate dallo Sfraga al capo decina nel corso di una movimentata riunione nel gennaio 2015 fornivano importanti elementi sia per quanto riguardava la sua presunta presenza nella Sicilia occidentale, sia per quel che riguardava le dinamiche di Cosa nostra marsalese. L’indagine ha documentato anche l’importanza del ruolo del Rallo nelle relazioni anche ultra provinciali per la gestione di estorsioni, in particolare con il mandamento di San Giuseppe Jato. Somma Lombardo 10 maggio 2017 La Redazione