Visita in Italia del Primo Ministro Raja Farooq Haider
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- 15 ottobre 2017 Istituzioni Italia
Visita in Italia del ed un Ministro Tariq Farooq del Kashmir Libero (Azad Kashmir) [caption id="attachment_52135" align="alignleft" width="311"] https://en.wikipedia.org/wiki/Farooq_Haider_Khan[/caption] In questi giorni è nelle sale cinematografiche il film dal titolo inglese “Viceroy’s House” ( La casa del Viceré) che narra la storia abbastanza recente (i fatti si svolgono nel 1947) della fine del Colonialismo Militare dell’Inghilterra attraverso la casa principesca in cui viveva Lor...
Visita in Italia del
ed un Ministro Tariq Farooq del Kashmir Libero (Azad Kashmir) [caption id="attachment_52135" align="alignleft" width="311"]
https://en.wikipedia.org/wiki/Farooq_Haider_Khan[/caption] In questi giorni è nelle sale cinematografiche il film dal titolo inglese “Viceroy’s House” ( La casa del Viceré) che narra la storia abbastanza recente (i fatti si svolgono nel 1947) della fine del Colonialismo Militare dell’Inghilterra attraverso la casa principesca in cui viveva Lord Mountbatten, viceré del Regno Unito, nonché membro della famiglia reale. La regista del film è una Hindu nata in una delle poche famiglie Hindu rimaste in quello che divenne il Pakistan. Abbiamo avuto occasione di ascoltare un’intervista alla regista e ci siamo fatti l’idea che il film sia molto di parte. Purtroppo i libri di storia che si studiano a scuola trascurano colpevolmente questa storia. Cerchiamo di porvi rimedio prendendo l’occasione della visita del Presidente del Kashmir Libero (Azad Kashmir) che è sotto la tutela del Pakistan ed è a maggioranza Musulmana ed i rapporti tesissimi fra India e Pakistan sono in gran parte dovuti alla questione irrisolta del Kashmir. La popolazione non Musulmana della Grande India (così si chiamava il Subcontinente Asiatico prima della partizione contenendo quelli che ora sono India, Pakistan e Bangladesh) in prevalenza Hindu e Buddisti erano radunati nel Partito del Congresso che contava anche una minoranza Musulmana. I Musulmani, ispirati dal poeta Musulmano Sir Dr. Allama Iqbal (Master ad Oxfrod) si riunirono nel partito denominato Lega Musulmana (Muslim League). Entrambi i partiti lavorarono per l’indipendenza dall’ Inghilterra ma con due obiettivi diversi e non meno importanti: il partito del congresso per l’unità della Grande India ed il partito della lega Musulmana per la creazione di un Repubblica Islamica a maggioranza Musulmana. Questo era dovuto al fatto che dopo secoli di controllo del potere della Grande India nelle mani della minoranza Musulmana che aveva trovato un accordo pacifico con la maggioranza Hindu gli equilibri erano profondamente cambiati. Infatti la spedizione inglese partita dalla madre patria con l’idea di “portare la luce del cristianesimo in quelle popolazioni” (parole dell’allora Primo Ministro Inglese Lord Palmerston pronunciate al Parlamento Inglese per giustificare le forti spese della spedizione militare) trovò un’inaspettata resistenza dalle popolazioni locali che conoscevano l’impiego di razzi e strategie militari. Gli inglesi, persa un’intera divisione in Afghanistan decisero di ricorrere al classico “dividi e impera” mettendo prima Hindu e Buddisti contro Sikh e Musulmani, poi Musulmani Sunniti contro Musulmani Shiiti, dopo secoli di perfetta armonia. Fu così che col passare degli anni le relazioni fra i vari gruppi religiosi si radicalizzarono ulteriormente. Nei villaggi dove allora risiedeva gran parte della popolazione della Grande India il possidente Hindu aveva decine di poveri ed indigenti Musulmani sotto usura perché prestava loro danaro portando la situazione ad essere insostenibile per la minoranza Musulmana. Fu così che i due partiti inasprirono le loro posizioni ed arrivarono a convincere il viceré a ripartire la Grande India in due nazioni in tre porzioni, cioè due Pakistan Islamici, quello Orientale (East Pakistan) e quello Occidentale e l’attuale India. Il Pakistan Orientale divenne indipendente dal Pakistan dopo una guerra persa dal Pakistan, guerra che portò alla creazione dell’attuale Bangladesh. Ed il Kashmir? In pratica venne diviso in tre zone di influenza che divennero subito contestate dai paesi confinanti: Cina, Pakistan ed India. Quindi il Kashmir in realtà è diviso in tre zone di influenza. La meno estesa è il Kashmir di influenza Cinese Aksai Chin e Shaksgam. La più estesa è il Jammu e Kashmir (che i Musulmani chiamano Maqboosa Kashmir, Kashmir occupato) che è considerato una regione appartenente all’India dove vi è un governatore Hindu ed una lotta partigiana per l’ indipendenza che non desiste come testimoniano le rare fotografie che non vengono certamente pubblicate dal Governo Indiano. Vi è poi la zona denominata Azad Kashmir con i territori del Nord (Gilgit e Baltistan) che sono in pratica nell’ Himalaya. Azad significa liberato e l’Azad Kashmir sta lentamente prendendo forma di nazione grazie all’aiuto ed alla protezione militare del Pakistan. A proposito di questioni militari occorre ricordare qui il territorio conteso da India e Pakistan del ghiacciaio del Siachen dove da sempre si combatte una guerra fra i due paesi per ottenere il controllo di questa zona strategica.
Ma tutta la zona che delimita la suddivisione dei territori di influenza Pakistana ed Indiana, coinvolgendo Azad e Maqboosa Kashmir.
Anche i rapporti fra Cina ed India sono tesi perché l’india reclama anche controllo sui territori considerati Cinesi, ma viste le dimensioni del vicino i rapporti sono molto meno tesi. Con il Pakistan l’India ha una rivalità che può essere paragonata alla rivalità fra cugini, una rivalità che ha già portato a ben tre guerre ed a diverse battaglie, l’ ultima in ordine di tempo è stata Kargil in territorio Maqboosa Kashmir, battaglia che durò giorni e richiese il fermo intervento dell’allora presidente Clinton che costrinse il Pakistan ad un drammatico ritiro. In quell’occasione l’India utilizzò le micidiali bombe guidate laser montate sui suoi jet di fabbricazione russa (l’India è paese favorito della Federazione Russa). Ma dove si combatte una guerra non dichiarata è sulla linea di confine fra Azad e Maqboosa Kashmir: è la tristemente famosa Line of Control dove si fa fuoco da una parte all’altra a qualsiasi cosa che si muove, dove si può morire per aver inavvertitamente acceso una sigaretta stando allo scoperto esponendosi così al fuoco nemico. Questo scriba è stato a Kotli, Azad Kashmir, lo scorso anno, questa ridente cittadina immersa in un paesaggio evocante la mitica città di Shangri-La descritta in un famoso film in bianco e nero (Orizzonti Perduti del 1937non a caso ambientato nell’Himalaya) è a circa 25 kilometri dalla Line of Control e non è inusuale sentire di giorno e di notte il tuono dei cannoni che si scambiano colpi da una parte all’altra seguiti da irreali silenzi. Il Kashmir ha subito sin dagli anni ’50 una emigrazione notevole, dapprima verso l’ Inghilterra, affamata di mano d’opera a basso costo specie nel settore tessile (a quei tempi la Cina era un paese in costruzione). Molti Kashmiri Musulmani sono riusciti a fuggire ed a riparare in Pakistan popolando specialmente Lahore ed Islamabad. In Italia vi è una importante colonia di Kashmiri anche se la preferenza per vivere in Inghilterra è sempre vivace. Si può dire che vi sono più Kashmiri Musulmani in diaspora che Kashmiri Musulmani residenti in sia in Azad che Maqboosa Kashmir. È normale che politici di alto livello del Kashmir libero visitino l’Europa per mantenere vivo il legame di famiglie che per tre o quattro generazioni vivono ormai lontano dai loro territori di origine. Vi è infatti un intenso via vai di viaggiatori che mantengono un contatto più o meno regolare con i loro paesi d’origine in Azad Kashmir. I visti per Jammu e Kashmir sono controllati dall’India e vi sono ancora famiglie divise che hanno ormai perso le tracce dei loro congiunti, una situazione che ricorda drammaticamente la divisione fra Nord e Sud Korea (fonte persone essendo questo scriba imparentato con Kashmiri di Srinagar fuggiti negli anni ’50 e separati dai loro congiunti da quasi 70 anni …), con la differenza che le nazioni che si fronteggiano sono in realtà sono potenze nucleari. Ed a questo punto occorre tenere presente che la regione più estesa del Pakistan è il Punjab, il cui significato è “terra dei cinque fiumi”. Ma vi è un particolare: dei cinque fiumi che scorrono nel Punjab solo uno nasce in territorio Pakistano, il fiume Indo, mentre gli altri quattro fiumi nascono in Maqboosa Kashmir e vi sono evidenze da foto satellitari che l’ India ha realizzato opere colossali per essere in grado di deviare il corso di questi quattro fiumi per generare una siccità tale da mettere in ginocchio il Pakistan che ha nel Punjab il suo granaio. E questo è più che sufficiente per innescare una guerra, guerra che una specie di Nostradamus Musulmano ha definito Gazva-e-Hind, guerra dell’India … ma questa è un’altra storia. C.N.