Talidomide. Ministro Lorenzin firma regolamento per riconoscimento indennizzo

Talidomide. Ministro Lorenzin firma regolamento per riconoscimento indennizzo a nuove categorie
Parecchi anni fa si utilizzava un farmaco pensando che fosse innocuo, in realtà aveva effetti secondari non indifferenti come afferma chi ha patito per la problematica, le vittime del farmaco: http://www.vittimetalidomideitalia.it/chi-siamo/la-nostra-storia/ : Gli effetti del talidomide La gamma e il tipo di difetti congeniti che furono riconosciuti eran...

Talidomide. Ministro Lorenzin firma regolamento per riconoscimento indennizzo a nuove categorie Parecchi anni fa si utilizzava un farmaco pensando che fosse innocuo, in realtà aveva effetti secondari non indifferenti come afferma chi ha patito per la problematica, le vittime del farmaco: http://www.vittimetalidomideitalia.it/chi-siamo/la-nostra-storia/ :

Gli effetti del talidomide

La gamma e il tipo di difetti congeniti che furono riconosciuti erano senza precedenti (), le forme più riportate negli studi furono la focomelia (8), le amelie, le anomalie agli arti superiori di vario grado (9) (10), le anomalie agli arti inferiori (11) (12) e altri danni alle orecchie (13), agli occhi (14) (15) (16), agli organi interni (17), ai genitali, e al cuore, nonché altri molteplici danni a vari distretti senza esclusione dei singoli tessuti e degli organi.

A distanza di anni il Ministero della Salute interviene: "Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto ministeriale che ha integrato la normativa in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide, prevedendo delle nuove categorie di soggetti che possono presentare istanza per ottenere l’indennizzo. L’adozione del provvedimento dà attuazione a quanto previsto dall’articolo 21-ter (Nuove disposizioni in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide) del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n. 160, che ha integrato la normativa in materia di indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da talidomide. L’indennizzo già riconosciuto ai nati dal 1959 al 1965 è stato esteso dalla normativa citata anche ai nati nel 1958 e nel 1966, nonché ai soggetti che, ancorché nati al di fuori del periodo 1958-1966, presentano malformazioni compatibili con la sindrome da talidomide. Poiché l’adozione del regolamento di attuazione si pone come presupposto necessario per l’applicazione di quanto statuito nell’articolo 21-ter,  con la firma del decreto da parte del Ministro Lorenzin  è ora possibile procedere all’esame delle istanze presentate da tutti coloro che rientrano nel campo di applicazione della nuova normativa e procedere all’erogazione  dell’indennizzo a favore degli aventi diritto.  Il nuovo regolamento sarà a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale." Nel 1954, dopo anni di ulteriori prove e ricerche, la Chemie Grünenthal, depositò ed ottenne il brevetto per Contergan, a base di talidomide, il “miracoloso” farmaco anti-nausea e sedativo, così si specifica nel gruppo ad hoc, si parla di neuropatie.

In Italia, a seguito dei devastanti effetti della somministrazione di talidomide in gravidanza lo stesso fu ritirato dal mercato con “colpevole ritardo” nel 1962, verso la fine degli anni 60’ fu avviato il primo programma di farmacovigilanza (6) e solo nel 1987 nel Decreto Legge 443/87 (art 9.1) furono definite le prime disposizioni in materia di farmacovigilanza.

Il ritardo sembra essere colmato dall'intervento ministeriale dopo decenni di abbandono dei pazienti nonostante le numerose segnalazioni delle vittime che hanno pubblicato una serie di studi di riferimento

Noi siamo un gruppo di sopravvissuti italiani.

1 Blasiu A.P. (1958). Experiences with contergan in gynecology. Med Klin (Munich) 53(18):800.

2 Willis R.A. (1950) The borderland of embryology and pathology. Bull N Y Acad Med. 1950 Jul;26(7):440-60.

3 Kosenow W, Pfeiffer RA. Micromelia, haemangioma und duodenal stenosis exhibit. German Pediatric Society, Kassel, 1960. As cited by Taussig HB. A study of the German outbreak of phocomelia. JAMA 1962;180:110614.

4 Lenz W. Thalidomide and congenital abnormalities. Lancet 1962;1:45.

5McBride,W. G. ‘‘Thalidomide and Congenital Abnormalities.’’ Letter to the Editor. The Lancet 2 (December 16, 1961): 1358.

6 M. Peru, De Carli; LA FARMACOVIGILANZA; cap.23, Economia e Normativa del Farmaco-Trattato di farmacologia e terapia-UTE

7 Somers G. F.. Thalidomide and congenital abnormalities. Lancet 1962; 912-3.

8 C. G. H. Newman, “Teratogen update: clinical aspects of thalidomide embryopathy—a continuing preoccupation,” Teratology, vol. 32, no. 1, pp. 133–144, 1985.

9 R. W. Smithells and C. G. H. Newman, “Recognition of thalidomide defects,” Journal of Medical Genetics, vol. 29, no.10, pp. 716–723, 1992.

10 R. W. Smithells, “Defects and disabilities of thalidomide children,” British medical journal, vol. 1, no. 5848, pp. 269–272, 1973.

11 W. Lenz and K. Knapp, “Thalidomide embryopathy,” Archives of Environmental Health, vol. 5, pp. 100–105, 1962

12 W. G. McBride, “Studies of the etiology of thalidomide dysmorphogenesis,” Teratology, vol. 14, no. 1, pp. 71–87, 1976.

13 R. W. Smithells and C. G. H. Newman, “Recognition of thalidomide defects,” Journal of Medical Genetics, vol. 29, no. 10, pp. 716–723, 1992.

14 U. K. Government Report, “Deformities caused by Thalidomide,” Reports on Public Health and Medical Subjects. : 112, Ministry of Health, HMSO, London, UK, 1964.

15 J. F. Cullen, “Ocular defects in thalidomide babies,” British Journal of Ophthalmology, vol. 48, pp. 151–153, 1964.

16 M. T. Miller and K. K. Strömland, “What can we learn from the thalidomide experience: an ophthalmologic perspective,” Current Opinion in Ophthalmology, vol. 22, no. 5, pp. 356–364, 2011

17 R. Cuthbert and A. L. Speirs, “Thalidomide induced malformations—a radiological survey,” Clinical Radiology, vol. 14, no. 2, pp. 163–169, 1963.

 Auspichiamo che finalmente, una volta tanto, si guardi alla difesa degli ammalati e si faccia prevenzione. Il resto lo lascio immaginare ai lettori, la lobby farmaceutica e' sempre forte e i farmaci vanno usati alle dosi consentite e secondo consiglio medico, sperando sempre che non ci siano interferenze e "spinte" all'uso e all'abuso.   Giuseppe Criseo Varese Press