Coisp, lo Stato si faccia carico dei poliziotti accusati dopo il caso Michele Ferrulli
- /
- 05 ottobre 2017 Istituzioni
Definitiva l’assoluzione dei poliziotti accusati dopo la morte di Michele Ferrulli, il Coisp: “Innocenza indubitabile, ma sentenziata dopo anni di inferno e senza tutela. Lo Stato si faccia carico del peso che un agente non può sopportare” “I poliziotti coinvolti nel cosiddetto ‘caso Ferrulli’ completamente e definitivamente assolti dopo il terzo grado di giudizio. Una ‘innocenza indubitabile’, una pronuncia attesa però per sei interminabili anni di un inferno che pochi pos...
Definitiva l’assoluzione dei poliziotti accusati dopo la morte di Michele Ferrulli, il Coisp: “Innocenza indubitabile, ma sentenziata dopo anni di inferno e senza tutela. Lo Stato si faccia carico del peso che un agente non può sopportare”
“I poliziotti coinvolti nel cosiddetto ‘caso Ferrulli’ completamente e definitivamente assolti dopo il terzo grado di giudizio. Una ‘innocenza indubitabile’, una pronuncia attesa però per sei interminabili anni di un inferno che pochi possono reggere, meno che mai agenti che vivono con i nostri stipendi, che vivono del loro onore, che dedicano la vita a rispondere al dovere verso gli altri e improvvisamente e ingiustamente si vedono additare come ‘nemici’ dei più deboli. Impossibile, adesso, ripagarli di quanto subito, come uomini e come Servitori dello Stato, perché hanno attraversato la tempesta senza colpe ma soprattutto senza tutele. Da parte nostra tutta la vicinanza e la solidarietà possibile ai colleghi che escono a testa alta da uno dei tanti baillamme mediatici alimentati ad arte, e anche da un infinito iter giudiziario che ha messo in ginocchio loro e le rispettive famiglie, tutti costretti a sopportare un peso che non di rado schiaccia senza pietà chi non ha i mezz i per resistere, tanto che riteniamo doveroso sia lo Stato a farsi carico di quel peso in virtù del principio di presunzione di innocenza che, nel nostro caso, vale ancor di più a causa dell’inarrestabile prassi di crocifiggerci per il solo e unico fatto di indossare la divisa”. Così Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la pronuncia della Corte di Cassazione grazie alla quale è divenuta definitiva l’assoluzione dei quattro poliziotti accusati di omicidio preterintenzionale e falso in atto pubblico per la morte di Michele Ferrulli, il 51enne deceduto a Milano il 30 giugno 2011 per arresto cardiaco mentre gli agenti lo stavano ammanettando in via Varsavia. La Suprema Corte ha infatti respinto i ricorsi contro la sentenza con cui la Corte d’assise d’appello di Milano, il 23 maggio 2016, aveva a sua volta confermato la sentenza del 3 luglio 2014 con la quale i giudici della Corte d'Assise avevano assolto gli agenti “perché il fatto non sussiste”. “L’ennesima campagna di odio, criminalizzazione e sospetto contro le divise è caduta nel vuoto - aggiunge Pianese -, ma nessuno pagherà per l’irresponsabile atteggiamento di chi, speculando su un fatto drammatico per tutte le persone coinvolte, a cominciare da chi ha perso una persona cara per finire ai poliziotti che si sono trovati a causa del loro servizio di fronte a questo evento, ha pervicacemente voluto provare a instillare nei cittadini il dubbio che l’indispensabile rapporto di fiducia che li lega alle Forze dell’Ordine debba essere messo in discussione. Di fronte a tutto questo lo Stato ha una volta di più il dovere di intervenire a sostegno dei suoi Uomini, perché oltre che all’integrità degli agenti si attenta all’immagine della Polizia di Stato, baluardo a difesa della libertà e della democrazia del Paese”.