Uomini di razza è stato il titolo del terzo appuntamento della serie “Il Diavolo e l’Acquasanta”
- /
- 30 gennaio 2018 Gallarate
Uomini di razza è stato il titolo del terzo appuntamento della serie “Il Diavolo e l’Acquasanta” che è andata in scena al Teatro Del Popolo a Gallarate Come ha ben fatto notare
Silvestro Pascarella, il giornalista della Prealpina che ha fatto da arbitro/moderatore del terzo incontro tra e don
Antonio Mazzi, il titolo scelto per la serata “Uomini di razza” è un riferimento evidente alle dichiarazioni del candidato governatore del centro-dest...
Uomini di razza è stato il titolo del terzo appuntamento della serie “Il Diavolo e l’Acquasanta” che è andata in scena al Teatro Del Popolo a Gallarate
Come ha ben fatto notare Silvestro Pascarella, il giornalista della Prealpina che ha fatto da arbitro/moderatore del terzo incontro tra e don Antonio Mazzi, il titolo scelto per la serata “Uomini di razza” è un riferimento evidente alle dichiarazioni del candidato governatore del centro-destra Attilio Fontana interpretate in chiave ironica dai due contendenti ed è volto anche a mettere in evidenza che per affrontare grandi sfide servono persone fuori dal comune. Don Antonio dagli anni 80 affronta il problema delle dipendenze e dei disagi e in una città come Gallarate i disagi sono ben presenti tra il fenomeno dell'immigrazione dai Paesi dell'Africa, le droghe tornate prepotentemente di moda e l'emarginazione sociale dei rifugi di via Pacinotti. Nino Caianiello, piaccia o non piaccia, è uno dei personaggi più importanti nel panorama politico provinciale e per anni è stato ed è autore e attore nell’amministrazione della cosa pubblica. Nel corso della serata sono stati proiettati due brevi documentari legati al disagio, ma anche a come affrontarlo. Il primo è stato il racconto del nuovo progetto di Exodus in provincia di Varese, che sta prendendo corpo a Villadosia, una frazione di Casale Litta, dove 4 Exodus guidata da Roberto Sartori sta dando vita ad una struttura di 1.300 metri quadri adatta ad accogliere individui in trattamento socio sanitario per dipendenza. Il secondo ha raccontato le storie dei clochard che sopravvivono tra i ruderi di via Pacinotti con le loro tristi storie, le loro miserie e i loro dolori. Nel corso della serata si è parlato anche di Gallarate e del progetto relativo a Villa Calderara, che ancora non riesce a sviluppare tutto il proprio potenziale. “Il sociale ha bisogno della politica” ha sostenuto don Antonio e Nino Caianiello ha sottolineato che l'impegno dei comuni a livello economico è spesso molto grande, ma non si riesce a capire bene come vengono impiegate le risorse. “Non importa quanto si spende, ma come e dove” e per Caianiello è molto importante un'attenta analisi dei bisogni per poter canalizzare gli interventi nei vari settori Seguendo le corrette priorità. “Forse è la prima volta che politica e sociale si parlano a viso aperto dichiarando che uno ha bisogno dell'altro e non sono due mondi che possono viaggiare parallelamente, ma si devono per forza confrontare - ha dichiarato l’anima e la forza di 4 Exodus Roberto Sartori commentando la serata - Due estrazioni differenti, due storie differenti e due contenuti differenti si trovano d'accordo in questo momento storico che bisogna pensare a cose diverse, a interventi diversi e a soluzioni diverse” “Nella storia del Parco Lambro - ha concluso Sartori - se non ci fosse stato quella fortissima convergenza tra il Prete, Craxi e Pillitteri il parco, che era diventato il ricettacolo del mondo intero e non solo di Milano, non avrebbe potuto avere lo sviluppo che invece ha avuto” Gallarate 30 gennaio 2018 Fabrizio Sbardella