Panchine o ragazzi: cosa è meglio rimuovere per stare tranquilli?

se ne stanno lì seduti sulle panchine e schiamazzano, mangiano bevono, lasciano in giro i contenitori e i resti delle loro libagioni e fanno casino. La gioventù non è una malattia grave, il tempo la guarisce (troppo in fretta per i miei gusti), ma nel suo periodo più acuto, che è l'adolescenza, manifesta strani sintomi che i malati guariti rimuovono dai loro ricordi. Questi malati tendono a mettersi in divisa (ci fu il tempo degli eskimo e del chiodo) e a dividersi in branchi...

se ne stanno lì seduti sulle panchine e schiamazzano, mangiano bevono, lasciano in giro i contenitori e i resti delle loro libagioni e fanno casino.

La gioventù non è una malattia grave, il tempo la guarisce (troppo in fretta per i miei gusti), ma nel suo periodo più acuto, che è l'adolescenza, manifesta strani sintomi che i malati guariti rimuovono dai loro ricordi.

Questi malati tendono a mettersi in divisa (ci fu il tempo degli eskimo e del chiodo) e a dividersi in branchi che condividono costumi e linguaggio.

[caption id="attachment_40798" align="alignleft" width="300"] nel sessantotto non c'erano le panchine?[/caption]

Verso la fine dello scorso millennio, intorno al sessantotto si cominciò a sviluppare un sintomo particolarmente forte ed era il duro contrasto con i diversi (genitori, insegnanti, adulti vari).

Fortunatamente esisteva ancora la figura dei genitori e non si era ancora sviluppata con tutta la sua forza la "protezione dei minori" e quindi, tra molti buoni consigli e qualche "calcio in culo", si sviluppava in concorso tra la scuola e le famiglie quel complicatissimo processo che era conosciuto come educazione alla vita.

Non sempre funzionava, anzi quasi mai, ma di certo c'era un legame forte tra ragazzi, scuola e famiglia e c'era la sicurezza di non essere mai soli, costretti si a sopportare le "angherie" degli adulti, ma con dei punti molto saldi alle spalle.

Ora i rapporti tra le persone sono ridotti quasi a zero, si "chatta" seduti fianco a fianco, incapaci di farsi una bella chiacchierata.

Nei telefoni ci sono applicazioni che consentono ai genitori di localizzare i figli in ogni istante, ma i litigi e i contrasti hanno lasciato il posto all'indifferenza, all'assenza.

Resta il branco che nessuno si occupa di educare, lo si fa spostare un po' più in la, non sotto casa mia, ma dove dà meno fastidio: togli le panchine e mandi i ragazzi a bivaccare sul marciapiede.

La soluzione non è rimuovere le panchine, la soluzione è rimuovere la gioventù con tutti sintomi che si porta dietro.

Rimuovi la gioventù e finiscono i fastidi e gli schiamazzi, specialmente per quelli che quella parte della vita non se la ricordano più.

Gallarate 10 luglio 2017

Fabrizio Sbardella