Garanzia Giovani,stanziamento di 77 milioni di euro

iniziative mirate nei confronti dei NEET, giovani
che non studiano e non lavorano. I

Con l'approvazione in giunta del
Programma di attuazione regionale, prende il via la seconda fase
del programma Garanzia Giovani, per la quale Regione Lombardia
puo' contare su uno stanziamento di 77 milioni di euro da
destinare a iniziative mirate nei confronti dei NEET, giovani
che non studiano e non lavorano. 
Nella prima fase, su piu' di 100.000 giovani presi in carico,
circa 93.000 sono stati avviati al lavoro e di questi 50.000
hanno ottenuto un contratto: cifre di molto maggiori rispetto a
quanto era stato previsto in fase di programmazione, cioe' 13mila
assunzioni e 22mila tirocini.

Diversi sono stati i fattori che hanno contribuito al successo,
oltre alla scelta di adottare il rodato sistema 'dotale': dal
coinvolgimento di tutti gli operatori, in particolare le
istituzioni scolastiche e formative, alla decisione di puntare
sulle misure orientate al massimo risultato occupazionale.

"Confermiamo il nostro impegno per sostenere le politiche
regionale a favore dei giovani - ha sottolineato il presidente
della Regione Lombardia Attilio Fontana commentando il
provvedimento - e, in particolare, cercando di recuperare da un
lato le situazioni di chi incontra difficolta' nell'inserirsi nel
mondo del lavoro, dall'altro offrendo un sostegno concreto a chi
fa parte di una famiglia che si trova in condizioni disagiate". 


"Con la nuova fase approvata oggi - ha dichiarato l'assessore
regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli -
stimiamo di sostenere almeno 52.000 beneficiari, giovani con
meno di 29 anni disoccupati o che hanno interrotto il loro
percorso di studi. Sara' riconfermata l'attenzione per i
risultati occupazionali, con ben 42 milioni di euro destinati
alla misura dell'Accompagnamento al lavoro, con l'obiettivo di
favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro
attraverso servizi di supporto nella ricerca e nell'inserimento
occupazionale". 

Nel corso della conferenza stampa del dopo-giunta con il
presidente Fontana, l'assessore Rizzoli ha spiegato le novita'
della Fase II di 'Garanzia Giovani': "Abbiamo confermato
l'attenzione a finanziare esclusivamente tirocini di qualita':
infatti, mentre nella prima fase, per veder riconosciuta la
possibilita' di accedere all'indennita' di tirocinio da parte del
datore di lavoro, bastava l'attivazione di un tirocinio della
durata minima di 120 giorni, ora che le condizioni del mercato
sono piu' favorevoli abbiamo scelto di introdurre un'ulteriore
condizione, riconoscendo ai datori di lavoro il rimborso
dell'indennita' di tirocinio solo se, al termine del percorso,
assumono il tirocinante". 

"Infine - ha spiegato l'assessore regionale - abbiamo deciso di
finanziare con 1,7 milioni di euro una nuova misura che si
rivolge ai giovani piu' distanti dal mercato del lavoro, i
cosiddetti NEET: fra essi l'attenzione di Regione Lombardia si
concentra su in ragazzi che vivono in condizione di particolare
svantaggio, il cui nucleo familiare di provenienza ha i
requisiti per accedere al reddito di inclusione. Con questa
misura, con il coinvolgimento anche dei Comuni, dei Servizi
Sociali e del Terzo Settore, vogliamo raggiungere anche i
giovani che vivono in condizioni di disagio, aiutandoli ad
uscire dallo stato di indigenza attraverso un supporto
specialistico e personalizzato per l'inserimento lavorativo".


"La prima fase di Garanzia Giovani - ha chiosato l'assessore
Rizzoli - ha dato risultati addirittura sorprendenti, e sulla
scorta di questa esperienza abbiamo deciso, per la seconda fase,
di essere ancora piu' precisi nel puntare l'obiettivo della
massima occupazione, come nell'aggiornamento dei criteri di
finanziamento dei tirocini, e di insistere sul supporto ai
giovani provenienti da famiglie in condizione di disagio". 

"Il compito di un'istituzione che opera su temi chiave come
istruzione e lavoro - ha concluso l'assessore - e' avvicinare i
lavoratori alle aziende sfruttando le caratteristiche e le
opportunita' offerte dal suo territorio, facilitare l'accesso
all'occupazione, ma anche di tenere conto delle condizioni
sociali dei cittadini, dedicando particolare attenzione alle
opportunita' per le fasce piu' deboli. Questa e' la chiave delle
politiche di Regione Lombardia: in partenza non lasciamo
indietro nessuno, i meritevoli avranno l'opportunita' di
emergere".