Luino: che due palme, anzi tre

corre la polemica pure sugli alberi, ci sono alberi di destra e alberi di sinistra? Gli ippocastani sono di destra e le palme di sinistra? Premessa, sugli ippocastani: Originario dell'Europa orientale (penisola balcanica, Caucaso); è stata introdotta a Vienna nel 1591 da Charles de l'Écluse e a Parigi, da Bachelier, nel 1615. In Italia è diffusa in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino...

corre la polemica pure sugli alberi, ci sono alberi di destra e alberi di sinistra? Gli ippocastani sono di destra e le palme di sinistra?

Premessa, sugli ippocastani:

Originario dell'Europa orientale (penisola balcanicaCaucaso); è stata introdotta a Vienna nel 1591 da Charles de l'Écluse e a Parigi, da Bachelier, nel 1615. In Italia è diffusa in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine.

 La corteccia era usata come febbrifugo. In alcune zone d'Italia è ancora vivo l'uso di portare con sé una "castagna d'india" come talismano contro il contagio delle malattie da raffreddamento [4]. L'ippocastano è uno dei fiori di Bachwhite chestnut. In Gran Bretagna i semi, chiamati conker, vengono usati per un popolare gioco da bambini.

Entriamo nel merito della questione, segue un lungo intervento di Patrizia Martino, Responsabile della comunicazione del neonato Comitato di Piazza Libertà, dopo che alcuni cittadini si era lamentati sulla carenza del verde vicino all'imbarcadero:

"Sì, siamo arrabbiati. Anzi no, scandalizzati.

Dopo l’intervento di un assessore sulla stampa , è subentrato l’orrore con il timore di un’azione sconsiderata.

Tre palme al posto di tre ippocastani. Perché?

Ci sentiamo dire che con la potatura, i nostri ippocastani diventano “Ingombranti”, che le palme ormai sono caratteristiche del paesaggio lacustre. Da quando? Forse da quando qualcuno ha portato le palme nel proprio giardino e da lì sono migrate dappertutto. Perché si sa, la palma è infestante.

Veniamo accusati di immobilismo sentimentale. Questo è troppo. Nel senso che sembra un insulto alla nostra intelligenza. Anzi alla intelligenza in generale."

La prof. Martino è motivata e spinge molto sul decoro urbano a misura d'uomo:

"Ci viene detto che dobbiamo far trovare alle nuove generazioni un paesaggio urbano ben disegnato.

Certamente, ma innanzitutto dobbiamo far trovare un paesaggio urbano a misura d’uomo, con la tutela del verde. Strano che un assessore al verde non si batta per questo. Certamente non è tutela del verde mettere quattro piante striminzite in una vasca, con panche stile cassa da morto e altrettanto vasche con una piantumazione indefinita, tipo erba secca. Quanto sono costate?

Ora però è in atto la ristrutturazione della piazza. Epocale? No, anche perché la ristrutturazione generale e la creazione della passeggiata non sono state ideate da questa amministrazione. Anzi, questa amministrazione ha guadagnato il palazzo quando i cittadini si erano opposti a un muro che interrompeva la visuale sul lago. Proprio la Lega aveva cavalcato la protesta. Ricordiamo i santini con il “picconatore”, nel senso vero del termine: con un piccone in mano. Ora però i cittadini incominciano a diventare scomodi e qualcuno, che dovrebbe essere attento e sensibile ai loro bisogni, sorride con aria di sufficienza rispetto alle rimostranze: “ I comitati? a cosa servono?”

Prosegue richiedendo spazi per i comitati come momenti importanti di aggregazione: 

"I cittadini e i loro comitati non servono, semplicemente vivono. Forse questo disturba?

Allora diciamo piuttosto a cosa serve la piazza.

La piazza è un luogo di aggregazione e di crescita della vita sociale collettiva. Nel riorganizzare grandi spazi aperti, lo scopo principale diventa suddividere lo stesso spazio in aree diverse, che ripropongano i vari modi di vivere e trascorrere il tempo libero, in modo tale che ogni persona possa trovare al suo interno il suo spazio personale e allo stesso tempo condividerlo con altri.  

L’impegno è di rendere un grande spazio non dispersivo, ma a misura d’uomo e riconoscibile in ogni sua parte e funzione per soddisfare esigenze più disparate.

In inverno questa piazza è diventata sempre più una landa desolata, d’estate è una vera e propria graticola.

Speriamo vivamente che l’incontro e il dialogo annunciato dal sindaco Pellicini porti a soluzioni che rispondano ai bisogni dei cittadini e che rendano funzionale e accogliente lo spazio pubblico, anche per accogliere degnamente i turisti.

Qualcuno sostiene che sarà tempo perso: più volte è già andato a Palazzo, tanti “sì,sì”, “proponga pure” e poi nessun riscontro. L’impressione è di essere presi in giro. Questi gli sfoghi da me raccolti."

Alla fine però, l'ultima parola spetta al sindaco, a cui viene rivolto l'appello finale:

"Si confida comunque nell’apertura del Sindaco.

Lunedì sera il comitato si riunirà e verrà nominato il presidente. Io mi occupo solo della comunicazione.

Sul tappeto ci sono diversi interrogativi che attendono una risposta “concreta”.

Le piante sono la punta dell’iceberg.

Già si parla di creare un muro umano per la loro tutela.

Io di sicuro mi farò legare ad una di esse come atto di protesta, questa volta sono decisa a non cedere."

Una vicenda locale che accalora gli animi suscitando suggerimenti, proteste e proposte che noi che seguiamo il territorio,intendiamo valorizzare e seguire

Giuseppe Criseo

Varese Press