DIABETE, IL COSTO DELLE STRISCE E' UN REBUS O MEGLIO UN BUSINESS
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- 11 agosto 2017
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Sono 91mila in Piemonte i pazienti che effettuano il
controllo della glicemia una o più volte al giorno e consumano ogni anno 50 milioni di strisce. In Italia il consumo nazionale di strisce è di 719 milioni di unità. Un mercato considerevole, che comporta anche un esborso notevole per il sistema sanitario nazionale. Su questo versante, il
Piemonte può diventare un modello nazionale per qualità e risparmio nell’acquisto dei presìdi per i diabetici: glucom...
Sono 91mila in Piemonte i pazienti che effettuano il
controllo della glicemia una o più volte al giorno e consumano ogni anno 50 milioni di strisce. In Italia il consumo nazionale di strisce è di 719 milioni di unità. Un mercato considerevole, che comporta anche un esborso notevole per il sistema sanitario nazionale. Su questo versante, il
Piemonte può diventare un modello nazionale per qualità e risparmio nell’acquisto dei presìdi per i diabetici: glucometri, dispositivi pungidito, strisce reattive e lancette pungidito monouso. Questo è quanto sta facendo la Regione Piemonte per i suoi ammalati di diabete, cercando si abbassarne il prezzo delle strisce. "fino all’inizio del 2016 attraverso l’adesione ad una gara Consip per la Regione Piemonte il costo di ogni striscia per il controllo glicemico era di 0,46 euro, compreso il rimborso del Ssn alle farmacie, adesso grazie alla nuova gara il costo di acquisto
passa a 0,0896 euro. Si scende quindi da 23 milioni di euro l’anno a 9,7 milioni. Se si considera che in Italia il prezzo medio delle strisce per servizio sanitario nazionale è di 0,55 euro, si comprende bene come - se tutte le Regioni adottassero gli stessi criteri che ha seguito il Piemonte con l’Asl unica dell’Alto Adige attraverso la gara - il risparmio per il sistema sanitario sarebbe quantificabile in circa 200 milioni di euro, ma soprattutto si alzerebbe in tutta Italia il livello di qualità del prodotto fornito a milioni di pazienti. Inoltre, si tratta di un modello di concorrenza che se esportato in altri ambiti del Ssn porterebbe significative economie" Ne parliamo perchè è un problema sociale non indifferente che riguarda milioni di persone che hanno il diabete sia per cause ereditarie che per lo stile di vita o magari entrambe le cose, dovremmo magiare di meno stando attenti a quello che mangiamo facendo più moto. La questione non riguarda solo gli attuali ammalati che sono tanti ed aumentano, ma anche coloro che non sono ancora diabetici veri e propri ma potrebbero diventarlo perchè hanno valori glicemici superiori alla norma ma non altissimi e quindi hanno necessità di tutelarsi controllando la glicemia spesso. Il controllo ha dei costi, che variano da uno a cinque euro e anche questo è un aspetto che andrebbe studiato e abbassato al minimo, ma l'altro aspetto è il costo della macchinetta e l'uso delle strisce che è fuori da ogni logica, quelle nella foto in evidenza costano 1,32 euro cadauna in farmacia. Su internet si trovano strisce a tutti i prezzi come mai? Saranno inferiori i costi perchè non pagano affitti e personale, ma si vede comunque una difformità e una differenza stratosferica tra una marca e l'altra. Alcuni medici poi non ne vedono la necessità: «Il monitoraggio serve a indicare se è opportuno modificare la terapia insulinica, aggiustandone le dosi alle variazioni quotidiane della glicemia che dipendono dai comportamenti e da quello che si mangia – spiega Gabriele Riccardi, docente di malattie del metabolismo dell'Università Federico II di Napoli e presidente eletto della
Società Italiana di Diabetologia –. Chi non ha il diabete di tipo uno e non prende insulina non ha l'esigenza di controllare i livelli di glucosio ogni giorno, perché la terapia è diversa e non ci si aspetta di doverla “aggiustare” giorno per giorno. Neanche noi perciò consigliamo l'uso quotidiano delle strisce, che nei pazienti con diabete di tipo due non sottoposti a insulina possono essere utili, ma in modo occasionale: lo si fa, ad esempio, per un paio di settimane quando si decide di modificare la cura aggiungendo un nuovo farmaco o passando a un medicinale diverso, per valutarne gli effetti; oppure, può servire una tantum al paziente stesso per capire l'effetto che certi cibi hanno sulla sua glicemia e regolarsi meglio con la dieta», conclude Riccardi. Senza dimenticare lo scandalo del 2013 gli apparecchi
prodotti in Corea del Sud dalla Infopia «Questi sono i primi effetti tangibili - aggiunge Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica - dei tagli lineari adottati negli ultimi anni che non faranno che abbassare la qualità del servizio sanitario, costringendo i cittadini a essere curati con dispositivi mediocri, magari provenienti da Paesi extraeuropei favoriti dal basso costo del lavoro e dagli insufficienti controlli». Un mondo, quello della sanità così importante da essere per questo uno dei business più appetibili da tante bocche fameliche. Giuseppe Criseo Varese Press per approfondire
http://www.diabete.com/autocontrollo-del-diabete-che-cosa-prevede-esenzione-con-codice-013/
http://www.my-personaltrainer.it/salute/strisce-reattive.html
http://www.ausl.pr.it/cura_prevenzione/patologie_cure/autocontrollo-della-glicemia.aspx consigli per chi viaggia
http://www.mylife-diabetescare.it/mylife-informazioni-sul-diabete-diabete-e-viaggi.html