Un episodio curioso e' stato di recente ricordato dal "Matteo quello giusto" così dicono i leghisti. Il riferimento e' al blocco della funivia nel comune di Livigno, su cui c'erano i fondi messi a disposizione dalla società Mottolino che fece richiesta di un nuovo impianto di risalita in zona Vallaccia a sostituzione del vecchio e lento Monte della Neve ( quasi 20 minuti di percorrenza, impianto che non sarà attivo già questa stagione perchè scaduti i 40 anni di vita) (citazione dai giornali del posto). Alla richiesta il Comune di Livigno diede parere favorevole, ritenendo l’opera di pubblica utilità e compatibile allo sviluppo del paese e anche perche' c'erano in gioco diverse decine di posti di lavoro, oltre che milioni di euro di investimenti. Nel 2011, dopo la conferenza dei servizi che vedeva il parere positivo del Comune di Livigno ed il parere negativo della Provincia di Sondrio e quelli della Sovraintendenza, arrivò il parere negativo del Consiglio dei Ministri nella seduta del 22 luglio. Un gioco politico come sempre avviene, in cui il bene comune non viene considerato, ma solo il bene del partito che cerca sempre di bloccare la maggioranza, con corsi e ricorsi a tutti i livelli. Nel 2011 Il nuovo impianto Vallaccia a Livigno diventa realtà!,recita il sito di Mottolino che intendeva proseguire nell'opera,"al Mottolino infatti è in arrivo la nuova seggiovia Vallaccia che avrà la stazione di partenza a quota 2079 mslm e raggiungerà i 2717 mslm, con un totale di 1848 metri di lunghezza e 638 di dislivello. La portata oraria sarà di 2800 persone, ponendosi come  la seggiovia più lunga del Piccolo Tibet". Salvini ricorda che la Sovraintendenza avesse detto che era "probabile ma non sicuro che sul tracciato nidificasse un uccellino ( il cui nome non si sente bene dalla registrazione di Radio Padania) che poteva spostarsi di pochi metri", questo e' quanto sostenuto da Salvini per mettere in evidenza quanto la burocrazia possa mettere i bastoni sulle ruote al territorio perdendo di fatto un milione di investimento e 30 posti di lavoro. Giuseppe Criseo Redazione  Varese Press