SALUTO ROMANO SDOGANATO se trattasi di commemorazione

SALUTO ROMANO, un modo di salutare che viene associato ai vecchi regimi come quello di , guida del movimento fascista " Guardia di Ferro", attivo in Romania durante gli anni 1930, in Grecia durante la dittatura di  Metaxas, o in Italia Il saluto romano d'età contemporanea venne usato per la prima volta in Italia dai  legionari fiumani di  Gabriele D'Annunzio [1] [13], consistendo nel presentare il  pugnale sguainato. Da dove discende? discende da&n...

SALUTO ROMANO, un modo di salutare che viene associato ai vecchi regimi come quello di , guida del movimento fascista " Guardia di Ferro", attivo in Romania durante gli anni 1930, in Grecia durante la dittatura di  Metaxas, o in Italia Il saluto romano d'età contemporanea venne usato per la prima volta in Italia dai  legionari fiumani di  Gabriele D'Annunzio [1] [13], consistendo nel presentare il  pugnale sguainato. Da dove discende? discende da  salutem iuvare, augurare buona salute), ma può essere inteso anche come un gesto di pace per il fatto che si mostra il palmo della mano maestra vuoto e quindi inoffensivo. A quest'ultimo caso si potrebbe anche obiettare che nell'antica Roma la mano aperta simboleggiasse il gladio sguainato, e quindi un gesto chiaramente offensivo, come nella gestualità tipica degli eventi di gladiatura.  Tra curiosità emerse nell'ultimo decennio vi è la riscoperta di  Rex Curry, un ricercatore  statunitense, che ha ricordato come un saluto codificato nello stesso modo fosse in uso negli  Stati Uniti d'America per il saluto alla bandiera ( Pledge of Allegiance) creato da  Francis Bellamy nel 1892 [14] e adottato nelle scuole degli Stati Uniti fin verso gli anni 1930. A causa della somiglianza tra il  saluto di Bellamy e il  saluto nazista, il Presidente degli  Stati Uniti  Franklin Delano Roosevelt istituì al suo posto il gesto della mano sul cuore come saluto alla bandiera durante l'esecuzione dell'Inno nazionale ( The Star-Spangled Banner). [15] Questo avvenne quando il Congresso americano adottò ufficialmente il Codice per la Bandiera ( United States Flag Code) il 22 giugno 1942. [16] (wikipedia) Il saluto romano è vietato in  Italia dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 (" Legge Scelba"), successivamente modificata con la Legge n. 205 del 25 giugno 1993 (" Legge Mancino"), ma solo qualora compiuto con intento di "compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista" e può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 200 euro a 500 euro. Le ultime sentenze a riguardo però ne hanno sminuito la portata:  "Non è reato se commemorativo" pubblica persino Repubblica Il riferimento e' al saluto romano dei " camerati" di Casa Pound durante la commemorazione di Sergio Ramelli, di Enrico Pedenovi e Carlo Borsani nel 2014. "hanno sfilato in assoluto silenzio, con un atteggiamento di rispetto nella memoria delle vittime di violenza", senza "innalzare cori inneggianti" o esprimere "propaganda e volontà di diffusione di un'ideologia", si legge nella sentenza. Nella sostanza non c'e' la volontà di riproporre il Partito Nazionale Fascista, morto e sepolto tanti anni fa, ma solo il ricordo dei morti caduti, tra l'altro era stato prosciolto pure l'ex consigliere provinciale milanese di Fratelli d'Italia Roberta Capotosti. Diverso il caso di grida : "all'armi siamo fascisti" e allora ripropone il Fascismo nelle sue forme consuete, coi suoi riti i suoi errori (leggi razziali)  ma anche le sue opere pubbliche  ancora presenti. La questione e' chiusa?  Bersani: “Niente elezioni per chi fa il saluto romano a pochi metri da Marzabotto” La politica sia da una parte che dall'altra,  deve superare il passato e guardare al futuro anche perche' in quel periodo ci furono tanti episodi su cui ancora non si e' fatta luce, ne' sui rapporti tra il Duce e Churchill come sugli interessi degli americani ad accrescere la loro egemonia sull'Europa. Non se ne verrà mai fuori completamente finche' non si apriranno gli archivi segreti degli stati coinvolti e la verità storica non si sa quando,  chiarirà tutto. Nel frattempo assistiamo a queste manifestazioni d'odio, ma i morti vanno rispettati tutti e gli errori non vanno ripetuti. Giuseppe Criseo Presidente Rete Sociale Italiana www.retesocialeitaliana.it