Stop al Ceta, le Pmi si ribellano: «Scelta incomprensibile, il ceto produttivo va tutelato»

Presa di posizione di Confartigianato Varese contro l’ipotesi di mancata ratifica da parte del Parlamento

Presa di posizione di Confartigianato Varese contro l’ipotesi di mancata ratifica da parte del Parlamento del trattato di libero scambio tra Ue e Canada: «Al lavoro da mesi per portare le imprese oltreoceano, opportunità da cogliere». Il 18 luglio un seminario. Il dg Colombo: «Sgomento per le dichiarazioni di chi dovrebbe tutelare lo sviluppo economico delle Pmi»

 

«Ceta, noi andiamo avanti». Mentre i ministri dello Sviluppo Economico Luigi Di Mario e delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio sono sempre più orientati ad arrestare la marcia europea per la ratifica dell’accordo economico e commerciale siglato dall’Ue con il Canada, sono sempre di più le imprese della provincia di Varese interessate a conoscere da vicino le opportunità offerte dal Comprehensive Economic and Trade Agreement in vigore, in modalità provvisoria, dal 21 settembre 2017.

«Nel mese di luglio dello scorso anno abbiamo siglato un accordo di collaborazione con la Camera di Commercio Italiana dell'Ontario e, insieme ai funzionari con sede a Toronto, abbiamopromosso un seminario informativo e una trasferta al Think Canada Global Business Summit di Toronto, uno dei più importanti eventi dedicati agli investitori interessati ad avviare rapporti con il Canada. Il tutto a beneficio del sempre più elevato numero di piccole e medie imprese della provincia di Varese e della Lomellina interessate a scoprire nuove opportunità di business» dice Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Imprese Varese e ad della società di servizi Artser.

Ora, con le acque del Ceta sempre più agitate sul fronte nazionale, Confartigianato si prepara al tris, con la web-conference che, il 18 luglio alle ore 14, diventerà l’occasione per guardare con ancora maggiore interesse all’economia canadese, con un focus sull’area di Toronto e dell’Ontario e sulle relative opportunità di business. Le aziende della provincia di Varese e della Lomellina avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con Corrado Paina (direttore esecutivo della Camera di Commercio Italiana dell’Ontario), Fabrizio Secco (managing director Ferrero Canada), Nicola Capomasi (vicepresidente Thor&Partners), Gabriele Intrieri (project manager e P.Eng Sws Canada Consultants) e Francesco Riondino (Manager Ic Savings). A coordinare gli interventi sarà l’esperto di internazionalizzazione Matteo Campari.

«Abbiamo permesso alle aziende di toccare con mano quanto solido e sicuro sia il mercato canadese – prosegue Colombo – e auspichiamo che Governo, e maggioranza parlamentare, riflettano con attenzione prima di mettere la parola fine a un accordo che apre alle imprese un mercato nuovo e in costante espansione».

Un mercato interessante per le aziende e come i professionisti, anche per la febbrile valorizzazione di un’architettura moderna ed ecosostenibile tipica delle “capitali” canadesi (Ottawa, Toronto, Montreal e Voncouver).

Ceta, infatti, permette il riconoscimento del requisito professionale ai tecnici del settore casa e consente alle imprese italiane la partecipazione agli appalti pubblici locali a tutti i livelli di governo, province incluse. Appalti ai quali studi di architettura e di ingegneria potranno aderire in rete con imprese di costruzioni, che rappresentano ad oggi una cospicua parte della spesa pubblica del Paese.

«Per tutte queste ragioni è totale la nostra contrarietà all’annullamento del Ceta – prosegue Colombo - Nel giorno in cui viene pubblicato in Gazzetta ed entra ufficialmente in vigore il decreto dignità, con la relativa e assai poco comprensibile stretta ai contratti a termine, cresce ulteriormente lo sgomento per le nuove dichiarazioni rilasciate da un ministro che dovrebbe tutelare lo sviluppo economico e l’economia del Paese nel suo complesso».

«Affossare l’accordo con il Canada – è la sintesi del pensiero di Confartigianato Varese - sarebbe un grave errore strategico oltre che un fattore di impoverimento di quelle imprese che avevano trovato oltreoceano uno sbocco per l’export».

Considerazioni, queste, che combinate per l’appunto al giro di vite del “decreto dignità” e alla contestuale timidezza mostrata in relazione ai voucher, inducono alla preoccupazione: «Ribadiamo la necessità che il Governo tuteli l’interesse del ceto produttivo, soprattutto in un momento delicatissimo per l’economia italiana e l’occupazione».

Il seminario, ciò premesso, ci sarà e l’associazione continuerà a sostenere le relazioni con la Camera di Commercio Italiana dell’Ontario, forte del fatto che tra l’ottobre 2017 e il febbraio 2018, le nuove misure introdotte seppure parzialmente dal Ceta hanno garantito un impatto positivo sulle esportazioni, con l’Italia ottavo fornitore mondiale del Canada e dodicesimo mercato di destinazione per i prodotti canadesi.

«Senza contare – rileva Matteo Campari, AreaBusiness - che moda, edilizia, creatività e design italiani sono particolarmente apprezzati in un Paese dove l’edilizia non ha avvertito la crisi e la ricerca della progettualità, della qualità e delle rifiniture Made in Italy è più elevata dell’offerta»

Tags: ceta