Tax free, da settembre 2018 cambiano le regole in Italia

Dal primo settembre 2018 tutte le fatture rilasciate dai Tax free italiani alla clientela svizzera che intende avvalersi del "tax free" dovranno essere obbligatoriamente emesse in modalità elettronica.?

A dare l’annuncio del cambiamento è l’Associazione Commercianti di Luino con dettagliate spiegazioni riportate sulla pubblicazione periodica dell'ente. Il tema interessa i ticinesi, visto che nelle sole dogane commerciali ai confini con il Varesotto vengono vistate ogni anni circa 110 mila fatture: il valico più sollecitato è Lavena-Ponte Tresa con 75 mila.

Dopo decenni non vedremo più le fatture cartacee e alle dogane non sarà più apposto il visto da parte delle forze doganali.

Per gli svizzeri cambierà poco o nulla: niente ricevuta cartacea da tenere in mano, ma dei codici da consegnare all’Agenzia delle Dogane che potrà fare il rituale controllo di passaggio della merce.

Sarà richiesta una dose di pazienza ai clienti ticinesi perché ad ora nessun esercizio commerciale nel Varesotto ne ha emessa una, benché il sistema ministeriale “Otello” sia già attivo. Sicuramente dopo un primo periodo di assestamento, la messa a regime delle nuove direttive consentirà uno snellimento e delle procedure e un'attenzione all'ambiente.

Impariamo a conoscere il Tax free shopping

Dal 1° settembre 2018, entra in vigore l’obbligo della fattura elettronica da parte del cessionario di beni di consumo, qualora la controparte sia un viaggiatore straniero non residente all’interno della Comunità Europea. La soglia oltre la quale scatta il nuovo obbligo di fatturazione elettronica 2018 è per importi superiori ai 155 euro.

Il Tax free shopping, è un’agevolazione riservata ai residenti al di fuori della Comunità Europea che consente loro, di richiedere a rimborso l’Iva pagata sugli acquisti effettuati in Italia.

L’articolo 38-quater del Dpr 633/1972, dispone infatti che per gli acquisti di beni di consumo effettuati in Italia, da viaggiatori stranieri, residenti o domiciliati fuori dalla Comunità europea, per cui extra-Ue, è prevista la restituzione dell’imposta sul valore aggiunto pagata sull'acquisto, quale stimolo, incentivo e sviluppo del nostro commercio internazionale e favorimento del turismo con l'arrivo di consumatori stranieri.

In pratica, grazie al tax free shopping, gli acquisti di beni per uso personale dei cittadini extra-Ue in Italia, sono esentasse e per questo spetta loro, il rimborso dell’IVA.