SPREAD: la verità
Cercheremo di rispondere questa domanda nel modo più semplice possibile.
Lo spread (in inglese: “divario”) di cui sentiamo parlare noi è la differenza tra i tassi di interesse di 2 titoli: i Btp (Buoni del tesoro poliennali) italiani e i Bund tedeschi, entrambi titoli di stato a 10 anni. Lo spread può essere misurato in base ai titoli di stato di ogni paese dell’eurozona, quindi esiste uno spread francese, uno irlandese, etc.
Perché è
così importante?
Ricordiamo che attraverso i titoli, gli Stati si indebitano e
gli investitori acquistano dei crediti.
Un tasso d’interesse di un titolo è maggiore se vi è il pericolo che i soldi
non siano restituiti. Perciò un aumento
dello spread può determinare paura da parte degli investitori che non
rinnoveranno i propri titoli, provocando gravi danni all’economia nazionale;
inoltre- dopo l’aumento- lo Stato, dovendo pagare una somma maggiore per gli
interessi, dovrà aumentare le tasse o diminuire la spesa pubblica, gravando
sulle spalle dei cittadini.
È vero quindi che l’aumento dello Spread causa un agitazione dei mercati e
degli investitori.
Tuttavia la diminuzione dello spread non è sempre positiva: se il tasso d’
interesse sui Btp cresce dal 3% al 4% e il tasso d’interesse sui Bond sale
dall’1% al 3%, lo spread scende da 200
punti a 100 punti. Lo spread è sceso, ma l’incertezza sull’economia italiana è
aumentata.
Ciò che conta è quindi il tasso d’interesse dei titoli, piuttosto che la loro
differenza.