Voglio essere politicamente scorretto

Ci sono momenti in cui mi vergogno di vivere in questo paese, ci sono momenti in cui sento il bisogno di essere politicamente scorretto, di dire cose antipatiche e impopolari. Mi riferisco alla stucchevole vicenda dei coniugi di Casale Monferrato Luigi e Gabriella Deambrosis settantasei anni lui e sessantatré anni lei e alla recente sentenza della corte di cassazione che ha rovesciato la precedente sentenza del 2013 che li aveva giudicati incapaci di accudire una bimba. La bimba nata a Torino...

Ci sono momenti in cui mi vergogno di vivere in questo paese, ci sono momenti in cui sento il bisogno di essere politicamente scorretto, di dire cose antipatiche e impopolari. Mi riferisco alla stucchevole vicenda dei coniugi di Casale Monferrato Luigi e Gabriella Deambrosis settantasei anni lui e sessantatré anni lei e alla recente sentenza della corte di cassazione che ha rovesciato la precedente sentenza del 2013 che li aveva giudicati incapaci di accudire una bimba. La bimba nata a Torino nel 2010 era stata dichiarata adottabile dalla stessa Suprema Corte nel 2013 perché ad avviso dei giudici mamma e papà erano “troppo anziani e sbadati”, giudizio non condiviso e ribaltato dal nuovo verdetto che li ritiene genitori capaci e fa riferimento alla loro assoluzione dall’accusa di abbandono di minore. Ora indipendentemente dalle elucubrazioni degli azzeccagarbugli e al fatto che questo strano paese sia concesso che corti giudicanti di pari livello emettano sentenze diametralmente opposte, portando i cittadini a pensare che almeno una delle due non abbia l’adeguata competenza (o entrambe) oppure che le sentenze siano soltanto una riffa e tutto dipenda dalla fortuna di incontrare una corte a te favorevole. Sinceramente non mi interessa questo aspetto della vicenda, convinto come sono che la giustizia, forse, non è una riffa, ma la vera riffa è stato il processo attraverso il quale molti, troppi, magistrati sono stati ammessi in magistratura. La mia politicamente scorrettissima opinione è che la maternità e la paternità non siano un diritto, ma un semplice meraviglioso accadimento. La legge prevede regole e deroghe, permette interpretazioni, permette errori in buona e malafede, la legge è scritta dagli uomini e gli uomini che hanno scritto le leggi negli ultimi lustri sono lì da vedere e da giudicare (io non sono in grado di giudicare, ma ho tanta paura). I supremi giudici sottolineano come le decisioni pro adozione abbiano considerato che “una gravidanza a cinquantasette anni lei e sessantanove lui rappresenta una deviazione dalla norma” e che “crea il paradosso del bambino costretto ad occuparsi dei genitori”. Io non credo che sia una deviazione dalla norma, io credo che sia una disastrosa abrogazione del buon senso, io credo che sia folle immaginare di essere padre di un quindicenne a ottantatré anni o di esserne madre a settantuno. Luigi e Gabriella Deambrosis erano diventati genitori grazie alla fecondazione assistita quando lui aveva sessantanove anni e lei cinquantasette, accadimento sicuramente consentito dalla legge, ma (io credo) derivato da uno sfrenato e folle egoismo che mette al primo posto io voglio e trascura il buon senso fregandosene del destino dei nascituri. Se uomini e donne sentono il prepotente bisogno di dare amore, a qualunque età e in qualunque situazione economica, le occasioni non mancano di certo. Basta guardarsi intorno, la domanda d’amore intorno a noi è incommensurabile e chiunque può darlo in dosi massicce facilmente, senza alchimie da laboratorio e senza forzare la natura per soddisfare le proprie infime voglie. Gallarate 01 aprile 2017 Fabrizio Sbardella