Saronno come la Firenze dell’anno 1000

Nella Firenze dell'anno mille, quella lodata da Dante nel canto XV del Paradiso, le famiglie che potevano permetterselo vivevano in case simili a piccoli castelli, ciascuna con la sua torre.

Quest'ultima serviva per avvistare il nemico in arrivo. Nemico che era costituito dai membri di famiglie ostili per ragioni di censo, per antiche ruggini, per appartenenza a schieramenti politici contrapposti. All'interno di queste case-fortezza si viveva protetti, fuori si rischiava l'incolumità o la vita.

Tutto ciò ha una certa affinità con quanto avviene oggi a Saronno. Non si registrano contese fra guelfi e ghibellini, ma fra cittadini che vorrebbero attendere in pace e sicurezza alle loro vicende familiari e di lavoro, e sbandati di vario genere, bivaccanti, vandali, ladri, tossici e loro fornitori, questi ultimi nella quasi totalità stranieri.

L'Amministrazione assicura che la situazione della sicurezza è migliorata, ma la sensazione è che, se la zona stazione è meno infestata, ciò avviene solo perché  lo spaccio è più capillarmente distribuito, essendosi disteso come liquame velenoso in tante altre zone. Così la reazione degli odierni saronnesi è in fondo simile a quella dei Fiorentini del tempo di Cacciaguida. Solo che, non potendo innalzare torri di avvistamento (il pgt non ce lo consente, a meno di deroghe da approvare in Consiglio) innalzano cancellate. Mi riferisco ovviamente a quella presso la piazzetta Schuster e a quella dell’ex Molino Canti, aperte durante il giorno ma sbarrate la notte per impedire presenze indesiderate.

Insomma dove il pubblico non arriva, il privato si ingegna e fa da sé, recintando spazi di sicurezza. Forse, nell'incapacità di reprimere la delinquenza, dovremo davvero rassegnarci a tenerla lontana dalle nostre case, come colui che invece di eliminare la polvere si limita a sospingerla sotto il tappeto con lo scopino.

A proposito, anche la Firenze di Cacciaguida non era quel luogo idilliaco di cui favoleggia Dante, immenso poeta ma noto laudator temporis acti.