Torino: le nuove Sette sono pericolose?

Quando accedi al sito di Damanhur vieni accolto da questa dicitura:
"Nascosta nel cuore di una montagna a nord di Torino c'è una costruzione magica una moderna cattedrale che molti hanno definito l'ottava meraviglia del mondo"

I Damanhuriani hanno cominciato a fare gallerie sotterranee dal 1975 guidati da Oberto Airaudi con un’altra decina di persone e in segreto perché la legge non prevedeva e non prevede ancora questo tipo di costruzioni. 
Nei primi anni di scavi l’iniziativa rimase segreta e nota solo alle persone coinvolte nei lavori che consideravano rivoluzionaria l’attività di scavo e di allestimento del sito con dipinti, sculture, mosaici e vetrate artistiche.
Per i sedici anni successivi i Damanhuriani hanno scavato silenziosamente e costantemente poi nell’ottobre del 1991, a seguito di una serie di articoli di stampa negativi ci fu un blitz delle forze di polizia a cui fece seguito uno studio di esperti nominati dal giudice.
L’annuncio ufficiale dell’esistenza dei templi avvenne con una conferenza stampa il 9 ottobre 1992 e da quel momento iniziò una battaglia per salvare il sito.
La galleria nascosta nel cuore della montagna sarebbe veramente un posto magnifico che incanta i visitatori, avrebbe una volumetria di circa 8.500 metri cubi, ma alcune voci dicono che in realtà sia molto più grande e in continua espansione.
All’interno sarebbe un ambiente con nicchie e navate alla tibetana con citazioni mitologiche, con una serie di corridoi ricoperti da disegni e simboli ispirati alle culture più disparate.
Nella pagina della comunità si descrivono sei sale diverse: La Sala dell’Acqua, della Terra, delle Sfere, dei Metalli, il Tempio Azzurro e il Labirinto, che avrebbero significati, rituali e profumi diversi.
Intorno e dentro al sito si sarebbe formata una comunità molto esclusiva e a forte struttura gerarchica con a capo Oberto Airaudi, composta da persone allontanatesi dalle famiglie e che vivono esclusivamente tra loro.
All’interni gli adepti lavorerebbero come volontari e si dedicherebbero alla meditazione contribuendo con una sorta di tassazione al mantenimento della comunità.
Gli adepti sarebbero dotati di un “self personale” che sarebbe prodotto dallo stesso Airaudi chiamato all’interno della comunità Falco e che costerebbe 4.500 euro con aggiornamenti annuali del costo di 500 euro.