Il regolo calcolatore e l’epopea dei bimbominkia

I bimbominchia di tutti gli orientamenti si sono scatenati rovesciando in rete palate di commenti surreali dimenticandosi completamente di quando e come furono realizzate le grandi opere che negli anni 60/70 hanno cambiato la faccia del nostro paese


Chi se lo ricorda il regolo calcolatore? non certo i millennials o la generazione Y, ma anche molti vecchietti della mia generazione, forse già in sintonia  con lo scomodo e invadente amico Alois Alzheimer.
Il regolo calcolatore è un attrezzo meccanico, analogico e manuale utilizzato tra il XVII e il XX secolo (nello scorso millennio) per fare di conto.

Nel XIX grazie allo sviluppo dell’industria meccanica arrivarono, mettendo in pratica idee elaborate nel corso dei secoli precedenti, a cominciare da Leonardo Da Vinci, le prime calcolatrici meccaniche prodotte industrialmente.
Le calcolatrici meccaniche hanno dominato il mercato fino alla metà degli anni 70 con la nostra Olivetti tra le migliori al mondo.
Con l’avvento dei primi circuiti integrati negli anni settanta arrivarono le prime calcolatrici elettromeccaniche che, in un solo decennio, resero obsoleti i precedenti strumenti di calcolo e regolo calcolatore, calcolatrici meccaniche e altre diavolerie inventate dalla genialità degli umani, finirono nel dimenticatoio.
In quegli anni l’Italia primeggiava nel mondo ed è grazie a geni come Natale Capellaro  che la Olivetti  era uno dei leader mondiali nel settore, seguita da altre aziende innovative come la Lagomarsino.

Nel frattempo, cresceva la ricerca verso quella strana cosa che negli ultimi anni ha semplificato e nello stesso tempo complicato la vita degli umani e ora delle stesse macchine.
Solo nel 1973 però fu realizzato il primo microcomputer commerciale dotato di un microprocessore (intel8080) dall’istituto francese INRA e nel 1975 a Torino cominciarono a realizzare il primo microcomputer con tutte le tipiche funzionalità del personal computer denominato MD 800, dotato di processore intel8080 che venne messo in commercio nel 1977.

Nel 1976 (io avevo 22 anni) in America due amici che venivano da Cupertino Stephen Gary Wozniak e Steve Jobs crearono la Apple Computer in quella che è la Silicon Valley e solo nel 1977 viene alla luce Apple II, il rivoluzionario Home Computer, che come memorie di massa utilizzava o un registratore a cassetta oppure uno o due drive per floppy disk da 5" ¼ (solo successivamente divenne utilizzabile il disco rigido.

Negli anni 80 che cominciò la diffusione dei computer con i modelli che hanno fatto storia con il Sinclair ZX80  e il Commodore VIC-20 nel 1980, il Commodore 64 (mitico) del 1982, l’ Apple Macintosh del 1984, l’Atari ST e il Commodore Amiga  del 1985.

Il 12 agosto 1981 la IBM immette nel mercato al costo di 3 mila euro  il primo di una serie di personal computer che diventerà molto popolare: l'IBM 5150, meglio conosciuto come PC IBM e subito dopo prese avvio anche il fenomeno della clonazione con Taiwan, Singapore e altre “tigri orientali” per duplicare i prodotti occidentali perché erano facilmente ottenibili i componenti utilizzati, dai chip di memoria ai processori e alle unità disco.

Dagli anni 90 ad oggi è stata una continua accelerazione che ha preso ulteriore energia e velocità con l’entrata in scena delle industrie cinesi che hanno invaso il mercato con prodotti sempre più evoluti.
La maggior parte delle infrastrutture di questo paese sono frutto della genialità di ingegneri e costruttori che i calcoli del calcestruzzo armato li hanno fatti con il “Regolo calcolatore” o con le calcolatrici meccaniche mettendo a dura prova anche i cervelli più brillanti.
Le nozioni necessarie erano stampate, a volte anche scritte a mano, su libri di carta che necessariamente andavano letti dalla prima all’ultima pagina se volevi capirci qualcosa.

Il Viadotto di Polcevera è stato costruito tra il 1963 e il 1967 quando il mondo era schiavo delle calcolatrici meccaniche e del regolo calcolatore, quando gli strumenti principali a disposizione dell’ingegner Riccardo Morandi per progettare quell’opera, a suo modo rivoluzionaria per l’epoca, erano la matita e il tecnigrafo

L'utilizzo di strutture in cemento armato precompresso era innovativo e mancavano i 50 anni successivi di studi sui materiali e sperimentazioni sul campo con strumenti adeguati oltre all’enorme quantità di dati facilmente disponibili oggi che permettono a molti di sparare sentenze esilaranti.
È facile per tutti oggi accusare e giudicare spulciando la quantità infinita di informazioni rintracciabili in rete e rimescolandole arruffatamente adeguandole agli umori del momento.
Quello che è stato fatto negli anni del miracolo economico italiano, con quegli strumenti, con quelle conoscenze, con quella tecnologia è pura genialità che ha fatto grande l’Italia inserendola nella cerchia dei paesi più sviluppati del globo.