A teatro con la Casa delle Donne di Gallarate l'8 marzo

n occasione della Giornata internazionale della Donna, ha proposto e organizzato insieme al Circolo Unione Arnatese Cooperativo di Consumo (CUAC) per l’8 Marzo 2018 la pièce teatrale “CI CHIAMAVANO STREGHE MA...ERAVAMO E SIAMO SOLO DONNE LIBERE, donne indipendenti, giovani ribelli e vecchie sagge, guaritrici e levatrici, scienziate e filosofe...”.   Uno spettacolo di teatro sociale costruito e realizzato da donne e uomini comuni del nostro territorio.   Questa pièce, il cu...

n occasione della Giornata internazionale della Donna, ha proposto e organizzato insieme al Circolo Unione Arnatese Cooperativo di Consumo (CUAC) per l’8 Marzo 2018 la pièce teatrale “CI CHIAMAVANO STREGHE MA...ERAVAMO E SIAMO SOLO DONNE LIBERE, donne indipendenti, giovani ribelli e vecchie sagge, guaritrici e levatrici, scienziate e filosofe...”.   Uno spettacolo di teatro sociale costruito e realizzato da donne e uomini comuni del nostro territorio.   Questa pièce, il cui copione è stato il risultato di un lavoro collettivo, è la continuazione di un percorso che il gruppo “Dietro le quinte” intende proseguire per sensibilizzare la cittadinanza, attraverso l’uso del teatro sociale, sui temi che riguardano la condizione della donna nella nostra società .   Si tratta di un evento in cui sono protagoniste le donne che, nel corso della storia, hanno faticato non poco ad affermarsi come persone con parità di diritti.   Donne che per il solo fatto di essere diverse o comunque lontane dallo stereotipo femminile dell'epoca in cui sono vissute, hanno dovu to affrontare non poche difficoltà per affermare se stesse.   Si parte dalle origini della tradizione popolare della Giöbia , radicata sul nostro territorio.   Si prosegue con Aspasia di Mileto, maestra di retorica, che merita di essere considerata un punto di riferimento per l'emancipazione femminile, e Ipazia di Alessandria d’Egitto matematica, astronoma, filosofa greca, passando poi per le donne accusate di stregoneria, torturate e mandate al rogo, anche nel nostro territorio, come Lucia di Azzate, fino alle donne dei giorni nostri.   Quelle che una volta si chiamavano streghe, erano solo donne libere, indipendenti, che volevano scegliere autonomamente la propria vita.   Donne di scienza e conoscenza, che molto spesso venivano penalizzate solo perché donne.   Basti dire che dal 1901 il Premio Nobel in materie scientifiche è stato attribuito a 550 uomini, contro sole 18 donne.   Questa pièce è un evento realizzato sia da donne che da uomini, quale modus operandi della 'Casa delle Donne', perché riteniamo sia importante coinvolgere anche gli uomini, quali destinatari del messaggio e cioè il riconoscimento del ruolo sociale della donna ed il rispetto per le sue scelte .   La pièce vede con la danza e con i fondali scenici l’importante contributo delle allieve e degli allievi del Liceo Artistico Musicale Coreutico “Candiani Bausch” di Busto Arsizio.