Wu Gan: il più famoso blogger cinese è stato condannato a 8 anni per sovversione del potere statale
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- 27 dicembre 2017 Cultura Diritti civili
Wu Gan: il più famoso blogger cinese è stato condannato a 8 anni di prigione con la privazione dei diritti civili per 5 anni, per sovversione del potere statale. Il noto blogger cinese Wu Gan, attivista per i diritti umani e famoso per la sua ironia e il suo umorismo è stato condannato in dalla Corte del Popolo nella città di Tianjin a 8 anni di carcere e cinque anni di privazione dei diritti politici. Wu Gan era accusato di "sovversione del potere statale" e la polizia ha im...
Wu Gan: il più famoso blogger cinese è stato condannato a 8 anni di prigione con la privazione dei diritti civili per 5 anni, per sovversione del potere statale.
Il noto blogger cinese Wu Gan, attivista per i diritti umani e famoso per la sua ironia e il suo umorismo è stato condannato in dalla Corte del Popolo nella città di Tianjin a 8 anni di carcere e cinque anni di privazione dei diritti politici. Wu Gan era accusato di "sovversione del potere statale" e la polizia ha impedito ai giornalisti di entrare negli spazi del Tribunale per la lettura della sentenza. La colpa del 45 enne blogger è quella della "diffusione di informazioni false su Internet, di esagerazioni nei casi controversi e attacchi al regime", secondo i media ufficiali cinesi. il blogger era stato arrestato una prima volta nel maggio del 2015 per avere protestato a Nanchang, una città nel sud-est del Paese, contro l'arresto di quattro persone poi torturate per estorcere confessioni forzate nel coinvolgimento in un reato (successivamente sono stati tutti assolti). L’anno successivo, in agosto, è stato arrestato un’altra volta e aveva raccontato di essere stato torturato mentre la sua famiglia sarebbe stata minacciata. Wu Gan, sopranominato il "macellaio volgare", era salito alla ribalta nel 2009 quando aveva denunciato la vicenda di una giovane donna cinese Deng Yujiao la quale aveva ucciso un politico locale che aveva tentato di abusare sessualmente di lei. La vicenda divenne un caso mediatico e ispirò parte del film "A Touch of Violence" del regista cinese Jia Zhangke, premiato al Festival di Cannes 2013 per la migliore sceneggiatura. Pechino 27 dicembre 2017 La Redazione