Vi suggerisco una droga, si chiama sport (Silvia Raccagni)

by Gironzolando su Facebook vedo che un’amica pubblica una bellissima fotografia di lei durante un’azione di gioco con sopra scritto: “#iomisballocosì”; subito mi passano per la testa tutti gli articoli e telegiornali che in questi giorni ci tempestano parlando di ragazzi morti per droga e discoteche chiuse. Non voglio di certo dire che lo sport e gli sportivi siano esenti da questo tarlo, spesso ha solo un nome diverso: doping. Di certo non voglio addentrarmi in tutte le sfaccettature di...

by Gironzolando su Facebook vedo che un’amica pubblica una bellissima fotografia di lei durante un’azione di gioco con sopra scritto: “#iomisballocosì”; subito mi passano per la testa tutti gli articoli e telegiornali che in questi giorni ci tempestano parlando di ragazzi morti per droga e discoteche chiuse. Non voglio di certo dire che lo sport e gli sportivi siano esenti da questo tarlo, spesso ha solo un nome diverso: doping. Di certo non voglio addentrarmi in tutte le sfaccettature di questo argomento rischiando di passare per ipocrita o moralista anche perchè ci sarebbe da scrivere un libro per poter espletare al meglio questa tematica. Ciò che realmente mi preme dire è che esiste una cosa naturale e senza controindicazioni che sa dare sensazioni ed emozioni davvero grandi difficili da ritrovare in altri ambiti della vita. Non serve una pastiglia, una siringa o chissà cosa… per la “mia droga” per esempio servono scarpe, ginocchiere, un pallone, una rete e i compagni giusti. LEI mi porta ad aspettare il giorno della partita come quando un bimbo aspetta il proprio compleanno. Sarò più specifica, ecco cosa provoca la “mia droga”: Sensazione di euforia ed eccitazione; Respiro corto; Gente che urla e canta; Tremolio; Sensazione di forza interiore; Dipendenza; Socializzazione/Maggior empatia con gli altri; Adrenalina; Felicità. Tutto questo accade prima di una partita, per non parlare di gare importanti o particolarmente sentite dove questa droga ti causa degli effetti davvero impensabili. La “mia droga” ha un effetto che può durare tutta la vita, perché quando parli dopo anni con uno sportivo sente ancora dentro di sé quelle emozioni. Vorrei diffondere questa idea partita da Cristina Doria e divulgata nel beachvolley da Enrica Scarponi:  pubblicate sulla vostra bacheca, su instagram, come immagine profilo/copertina o dove vi va un’immagine che secondo voi rappresenti al meglio questo concetto, che sia una foto vostra: mentre giocate, con i compagni, un’esultanza, il pubblico… ciò che volete con l’hashtag #iomisballocosì Le cose non si risolvono criticando ma dando un’alternativa valida e allora noi quanto meno mostriamola. Silvia Raccagni More articles by Silvia Raccagni tratto dal sito: http://illatob.it