Un voto per l’Italia?Adriano Tilgher

Un voto per l’Italia? Non credo: è stato più un “non voto” per l’Italia. Gli Italiani si sono astenuti massicciamente a queste elezioni regionali del 2015; sarà stata la giornata di sole, sarà stato il ponte festivo, fatto sta che quasi il 50% degli Italiani non si è recato alle urne. Un segno di disaffezione verso la politica? Forse. Credo soprattutto sia il segno del rifiuto di un sistema consociativo che mostra tutti i suoi limiti di incapacità ( ma forse soprattutto di m ancanza di volont...

Un voto per l’Italia? Non credo: è stato più un “non voto” per l’Italia. Gli Italiani si sono astenuti massicciamente a queste elezioni regionali del 2015; sarà stata la giornata di sole, sarà stato il ponte festivo, fatto sta che quasi il 50% degli Italiani non si è recato alle urne. Un segno di disaffezione verso la politica? Forse. Credo soprattutto sia il segno del rifiuto di un sistema consociativo che mostra tutti i suoi limiti di incapacità ( ma forse soprattutto di m ancanza di volontà) ad affrontare i grandi problemi che stanno massacrando l’Italia e gli Italiani. L’Italia è la più bella nazione del mondo, ma nessuno più, nelle scuole, nelle Università, nelle famiglie, insegna ai giovani l’importanza di essere Italiani e di abitare in questi siti pieni di storia, di cultura, di civiltà. Cacciare chi ha ridotto l’Italia in queste condizioni si può, si deve. Il nostro popolo è pronto: lo dimostra questa forte astensione che unita ai voti dei partiti “anti” supera il 70% degli Italiani. Ora serve costruire uno strumento credibile, che sappia dare voce e progetto alla maggioranza degli Italiani, che sappia uscire dalla crisi, ricreare lavoro, rinegoziare il debito pubblico nei suoi valori reali, uscire dallo schema usurocratico, ricreare un clima di convivenza e solidarietà tra gli Italiani, generare un sistema fiscale equo e ridistributivo, tornare ai fasti della grande scuola italiana, ecc. Per fare questo servono idee e buona volontà, tutto il resto sono chiacchiere senza senso. Il Fronte si sta organizzando per questo; per dare una casa a tutti gli Italiani non venduti , non asserviti e non rassegnati: una casa dove potersi incontrare per ridare un futuro ai giovani, per tornare padroni a casa nostra, per potersi impegnare in prima persona su una battaglia che valga la pena combattere. Abbiamo iniziato con piccoli test locali ed i risultati sono più che soddisfacenti. Poca cosa, ma se si lavora il partito del popolo si può costruire, può crescere e, se si è ambiziosi, può anche vincere. Adriano Tilgher