Sbardella:intervento Onu su migrazione
SOLO L’ONU PUO’ AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLE MIGRAZIONI Il problema delle migrazioni non è e non può essere considerato un fenomeno regionale, non riguarda una sola zona del mondo ed è diventato virale. Sono coinvolti direttamente tre continenti e le instabilità che si sono create in alcune zone dell’Africa e dell’Asia hanno permesso e favorito lo sviluppo di integralismi che non sono destinati a fermarsi nei paesi di origine. Le nazioni europee hanno dimostrato di essere inadeguate, non tant...
SOLO L’ONU PUO’ AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLE MIGRAZIONI Il problema delle migrazioni non è e non può essere considerato un fenomeno regionale, non riguarda una sola zona del mondo ed è diventato virale. Sono coinvolti direttamente tre continenti e le instabilità che si sono create in alcune zone dell’Africa e dell’Asia hanno permesso e favorito lo sviluppo di integralismi che non sono destinati a fermarsi nei paesi di origine. Le nazioni europee hanno dimostrato di essere inadeguate, non tanto a risolvere il problema, ma nemmeno ad affrontarlo. I governanti sono impegnati a risolvere beghe interne, ad affrontare una crisi economica mondiale di fronte alla quale non sono preparati e sono tutti privi di una Visione Politica. L’Europa conta i morti e i quelli arrivano ormai nel cuore del continente, non si fermano più in mare o nelle periferie del mondo e la reazione della politica europea è simile a quella dei bimbi dell’asilo che scaricano sempre la colpa su qualche altro. Il fenomeno delle migrazioni è in linea con il progetto e la Visione Politica dell’ISIS che è molto chiara, definita e semplice: la disintegrazione del mondo occidentale, la eliminazione fisica degli infedeli e il perseguimento della Guerra Santa. Lo scompiglio e la tragedia create nella comunità occidentale dalle migrazioni ha delle evidenti sinergie con gli obiettivi dell’ISIS. Non dico che le migrazioni siano promosse o organizzate dall’ISIS, dico che il risultato prodotto non è incompatibile con i suoi progetti e probabilmente nella sua ottica non va osteggiato, ma può essere utile sia logisticamente che come fattore destabilizzante dei fragili equilibri del vecchio continente. I due fenomeni non possono essere considerati separatamente, troppi sono i punti di contatto, troppe le domande senza risposta che li collegano, troppo il rischio che i due fenomeni possano essere o diventare un fenomeno unico e troppa è l’incapacità dell’Europa e dei suoi governi di pensare ad una soluzione concreta e realistica. Per risolvere questi problemi serve un salto di qualità, un ampliamento di visuale: l’ONU deve rigenerarsi. Il Palazzo di vetro torni a fare la sua parte, la comunità mondiale riprenda seriamente l'attività di Peacekeeping e di Polizia planetaria. Senza l'apporto ed il sostegno del mondo civile unito e coeso sotto una bandiera comune non sarà possibile regolare le migrazioni. Le iniziative disordinate, scoordinate e conflittuali dei singoli stati aggravano il problema e portano solo alle tragedie ormai quotidiane. La via balcanica non rallenterà gli afflussi con l'arrivo dell'inverno, e noi non possiamo limitarci a contare i cadaveri. Dalle macerie della seconda guerra mondiale, a seguito delle paure scatenate dal conflitto, nel 1945 nascono le Nazioni Unite e vi aderiscono quasi tutti gli stati esistenti in quel momento (193 su 205). Gli scopi primari della istituzione sono il mantenere la pace e la sicurezza internazionale, promuovere la soluzione delle controversie tra gli stati ed i popoli e promuovere i diritti umani. Con la nascita dell’ONU vengono istituiti anche i caschi blu, così conosciuti per il colore dell’elmetto. Tali forze, composte da militari messi a disposizione dai paesi membri, ma operanti sotto le insegne dell'ONU, sono costituite per ogni singolo intervento per decisione del Consiglio di Sicurezza e poste sotto la guida del segretario generale. I caschi blu possono essere incaricati di attuare "ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale" (art. 42 della Carta dell'ONU). Questo problema coinvolge una grande parte del nostro mondo. Ban Ki-moon e l’Assemblea delle Nazioni Unite devono avere un impulso di dignità e responsabilità ed assumere il controllo delle operazioni con la autorevolezza e la forza che avevano nello scorso millennio, quando la presenza dei caschi blu rappresentava un baluardo alla inciviltà ed alla barbarie. Solo l’ONU con il consenso della comunità internazionale può svolgere l’attività di governo dei fenomeni migratori in una ottica sovrannazionale e intercontinentale. Il fenomeno migratorio che è iniziato può essere solo governato, non fermato e per farlo non servono accordi o trattative, serve una autorità super partes e questa può esserlo solamente l’ONU. 29/08/2015 Fabrizio Sbardella