SANZIONI PER 6 MILIONI DI EURO A 7 IMPRESE DI LUCE E GAS

SANZIONI PER 6 MILIONI DI EURO
A 7 IMPRESE DI LUCE E GAS
PER L'ATTIVAZIONE
DI FORNITURE NON RICHIESTE “Nel corso del mese di novembre, l’Antitrust ha chiuso sette procedimenti sulle modalità di offerta e conclusione dei contratti a distanza di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero, ovvero quelli raccolti attraverso la rete degli agenti porta-a-porta e attraverso il canale telefonico (il cosiddetto teleselling...

SANZIONI PER 6 MILIONI DI EURO A 7 IMPRESE DI LUCE E GAS PER L'ATTIVAZIONE DI FORNITURE NON RICHIESTE “Nel corso del mese di novembre, l’Antitrust ha chiuso sette procedimenti sulle modalità di offerta e conclusione dei contratti a distanza di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero, ovvero quelli raccolti attraverso la rete degli agenti porta-a-porta e attraverso il canale telefonico (il cosiddetto teleselling). Le imprese interessate sono: ENEL Energia, ENI, ACEA Energia, Hera Comm, GdF Suez Energie, Green Network e Beetwin. Nel complesso, sono state irrogate sanzioni per oltre sei milioni di euro.”   A giudizio dell’Antitrust, i sette operatori hanno alterato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori con una serie di violazioni :
  1. “la conclusione di contratti di fornitura in assenza del consenso del consumatore e, quindi, in caso di attivazione della fornitura non richiesta, nella ingiustificata richiesta di pagamento della fornitura da parte del venditore non richiesto;
  2. la conclusione di contratti di fornitura in assenza di un’adeguata conoscenza e informazione circa l’identità dell’operatore, la natura e lo scopo del contatto, le caratteristiche e le condizioni contrattuali dell’offerta, così da limitare notevolmente la loro capacità di prendere una decisione consapevole in merito all'offerta, anche in relazione ai tempi e ai luoghi dei contatti;
  3. l’opposizione di vari ostacoli all’esercizio del diritto di ripensamento, dalla limitazione delle modalità in cui doveva essere esercitato fino alla mancata trattazione dei reclami per attivazione non richiesta;
  4. il mancato rispetto nelle procedure contrattuali delle vendite fuori dei locali commerciali o a distanza introdotti dalla Consumer Rights Directive (recepita dal D.Lgs. 21/2014): in particolare, per le vendite telefoniche, alla scelta delle modalità di conclusione del contratto e di conferma del consenso da parte del consumatore e alla sistematica messa a disposizione del supporto durevole contenente la registrazione delle telefonate prima che sorga il vincolo contrattuale.”
  La materia è difficile in quanto le bollette sono di difficilissima lettura per non dire impossibile anche per coloro che ne hanno voglia. Se poi si aggiunge anche la possibilità della vendita telefonica in un materia così complessa e delicata per gli aspetti pesanti dal punto di vista economico in un periodo così difficile per le famiglie, si capisce che probabilmente sarebbe opportuno che le aziende si muovessero diversamente. Non bastano i call center, magari con personale sottopagato e che oggi vende polizze, domani altro. Ci vogliono persone molto preparate e ben pagate. Gli spot televisivi sono accattivanti, ma anche quelli non bastano. Il cliente va seguito sul posto, consigliato e non abbandonato una volta fatto il contratto e intascata la percentuale. Questi sono i risultati. Le aziende citate, ENEL Energia, ENI, ACEA Energia, Hera Comm, GdF Suez Energie, Green Network e Beetwin, hanno tutto il tempo di controbattere e produrre la documentazione in loro difesa, ma il colpo è forte per il tutto il settore che mercifica troppo, con multe da 300.000 a 2.000.000 di euro per Eni ed Enel Energia.   Giuseppe Criseo Varese Press  
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