Pericolo isis per i pescatori

di Giovanni Boccellato - Coordinatore Politico Nazionale e Portavoce del Movimento La nostra flotta pescherecci di Mazara Del Vallo si sente minacciata dal pericolo dell'Isis. I Mazaresi che ogni giorno lavorano sodo nel Mediterraneo alla ricerca del pesce pregiato, principalmente dalle parti del Mammellone e in Libia, non sono sereni. Da quando la Libia nel mese di febbraio 2005 ha esteso unilateralmente la propria territorialità fino al limite di 74 miglia marine dalla costa (in tutto il mo...

di Giovanni Boccellato - Coordinatore Politico Nazionale e Portavoce del Movimento La nostra flotta pescherecci di Mazara Del Vallo si sente minacciata dal pericolo dell'Isis. I Mazaresi che ogni giorno lavorano sodo nel Mediterraneo alla ricerca del pesce pregiato, principalmente dalle parti del Mammellone e in Libia, non sono sereni. Da quando la Libia nel mese di febbraio 2005 ha esteso unilateralmente la propria territorialità fino al limite di 74 miglia marine dalla costa (in tutto il mondo le acque territoriali sono 12 miglia marine) impossessandosi di fatto delle zone più pescose, i pescatori Mazaresi mettono costantemente a rischio la loro vita. Superare quel confine invisibile tracciato tra le onde del Mediterraneo equivale a entrare in un vortice di diplomazia internazionale dalla quale è difficile uscire in breve tempo. Tutti i Paesi del Nord Africa sono al centro di continui mutamenti geopolitici che ne stravolgono l’identità e le autorità istituzionali. Il pericolo Isis, così come è avvenuto nell’attentato a Tunisi, è sempre in agguato. Così i pescatori di Mazara del Vallo, il distretto più importante d’Italia, che conta oltre 30.000 tonnellate annue di pescato (di cui gran parte di questo prodotto arriva anche nei mercati ittici del Nord-Italia ed anche su altri) ha chiesto a gran voce l’aiuto del governo italiano e dell’Europa avanzando delle proposte precise in merito e chiedendo il pattugliamento delle zone di pesca con navi militari italiane per garantire la sorveglianza dello spazio marittimo internazionale. al fine di svolgere un’attività di pesca responsabile, con una certa sicurezza. Inoltre, il distretto della pesca di Mazara, possiede gli strumenti adatti per poter pescare in quelle acque profonde dai 250 ai 1000 metri. Si tratta di un bacino di pesca storico per i pescherecci Mazaresi la cui chiusura ha determinato in questi ultimi tre anni la perdita di oltre 1.000 posti di lavoro nell’intera filiera ittica mazarese. Questo dato, molto negativo, si aggiunge alle precarie condizioni economiche-commerciali che da alcuni anni ha colpito la città, con un grosso impoverimento del tessuto socio-economico. Noi di Movimento Civile, crediamo che vadano individuati dei percorsi per un’azione politica proficua sia dell'Italia che dell' Unione Europea per risolvere questo problema che riguarda la sicurezza nazionale e anche l'economia di questo paese. Si devono dare risposte positive alla marineria di Mazara del Vallo che pratica una pesca il cui indotto è importante per l’economia della Regione Siciliana oltre che per l'intero nostro paese.