Perché sei ragazze nemmeno quindicenni non si pongono il problema dell’integrazione? G.Longhin
Un’altra conferma, quella data da 6 ragazze straniere e di religione musulmana all’istituto tecnico Daverio, alla devastante disgregazione sociale dei nostri tempi, alla faccia della moralità e dell’intelligenza. Preoccupa l’accaduto, l’uscita dalla classe durante il minuto di silenzio per le vittime degli attentati parigini, ma soprattutto preoccupa l’assoluta mancanza di riflessione delle ragazze riguardo il proprio futuro e la propria integrazione nella società. Non giudico, sarebbe ...
Un’altra conferma, quella data da 6 ragazze straniere e di religione musulmana all’istituto tecnico Daverio, alla devastante disgregazione sociale dei nostri tempi, alla faccia della moralità e dell’intelligenza. Preoccupa l’accaduto, l’uscita dalla classe durante il minuto di silenzio per le vittime degli attentati parigini, ma soprattutto preoccupa l’assoluta mancanza di riflessione delle ragazze riguardo il proprio futuro e la propria integrazione nella società. Non giudico, sarebbe troppo scontato, la mancanza di tatto e di rispetto delle giovani, ma pongo questa semplice domanda: perché? Perché sei ragazze nemmeno quindicenni non si pongono il problema dell’integrazione? La verità è che non sono integrate loro e nemmeno le loro famiglie, questo spaventa e preoccupa più della mancanza di rispetto per vittime innocenti. Integrazione è avere la possibilità di partecipare agli usi e alle regole del paese ospitante, un tempo questo “status” lo si bramava lavorando sodo allo studio della lingua, al rispetto dei costumi e alla non prevaricazione del vicino. Ora 6 ragazzine si arrogano il diritto di non integrarsi nemmeno al buonsenso. Questi sono sempre più segnali del fatto che il punto del non ritorno, se non è superato, poco ci manca. Questo è il risultato di una scellerata politica del buonismo ad ogni costo. O si interviene subito o la silente colonizzazione ci annienterà.
Giuseppe Longhin