No alla tortura da parte di nessuno

In italia tutto è politica e tutto si usa per i propri fini e per accreditarsi verso un gruppo che pesa alle elezioni anche a costo di dire e fare propaganda per cose inumane e incivili.Cosa è la tortura? "La tortura comprende: in senso letterale proprio, la torsione delle membra, con riferimento al barbaro tormento corporale che si infliggeva nel Medioevo (e sino all'età contemporanea) all'imputato, perché confessasse il delitto e/o rivelasse il nome dei complici, e anche, ma meno frequentem...

In italia tutto è politica e tutto si usa per i propri fini e per accreditarsi verso un gruppo che pesa alle elezioni anche a costo di dire e fare propaganda per cose inumane e incivili.Cosa è la tortura? "La tortura comprende: in senso letterale proprio, la torsione delle membra, con riferimento al barbaro tormento corporale che si infliggeva nel Medioevo (e sino all'età contemporanea) all'imputato, perché confessasse il delitto e/o rivelasse il nome dei complici, e anche, ma meno frequentemente, ai testimoni per farli parlare; le sofferenze di qualsiasi tipo e le violenze, fisiche o psicologiche o farmacologiche, inflitte a spie o prigionieri per ottenere informazioni di interesse giudiziario o militare; per estensione, ogni forma di costrizione fisica o morale ai danni di qualcuno al fine di estorcergli qualche cosa o per pura crudeltà". In uno stato civile e moderno può esistere la tortura? Evidentemente no. Salvini dice: “Polizia deve poter fare il suo lavoro”. Chi potrebbe dire il contrario? Una cosa però è essere messi in grado di fare il proprio lavoro fornendo alla Polizia i mezzi di cui necessita, cioè gli strumenti di lavoro previsti e utili, auto, tecnologia aggiornata, uomini e leggi decenti, altro è lusingarli con promesse da marinaio ( con tutto il rispetto per i marinai). Non è che tutti i mezzi sono leciti per raggiungere un obiettivo, magari giusto, cioè la verità. Ma in tanti processi con esiti mai univoci a causa anche delle prove incerte, si sono viste persone accusate e poi assolte, per pressioni psicologiche e magari fisiche a dire una verità o un responsabile che in quel momento serve all'opinione pubblica per un delitto efferato e di cui si vorrebbe subito il colpevole. Se fossi un poliziotto mi ribellerei al presupposto che per lavorare bisogna torturare, con tutte le pene e le condanne possibili per chi tortura. Chi vuole il consenso delle forze dell'Ordine se lo deve meritare, cacciando dai partiti chi è stato condannato in particolare per reati contro lo Stato, e in molti politici devono riflettere su questo perchè chiarezza prevalga e non la demagogia da bar. Noi stiamo con chi tutelare i diritti dei cittadini e delle associazioni per i diritti umani una per tutte . Quella è la strada, il resto è propaganda politica ma anche incivile, sia che avvenga con certi gruppi islamici estremisti sia che avvenga ed è avvenuta anche in Italia. Si va avanti o si torna indietro? Giuseppe Criseo editore VARESE PRESS   per documentarsi tramite Amnesty International   top alla tortura - Documenti La tortura oggi: 30 anni di impegni non mantenuti (123.9 KB) Italia Il reato di tortura in Italia - Approfondimento (51.17 KB) Il reato di tortura in Italia - Sviluppi legislativi (67.65 KB) La tortura in Italia - Alcuni casi Messico La tortura in Messico (65.06 KB) Marocco La tortura in Marocco (88.65 KB) Uzbekistan La tortura in Uzbekistan (129.24 KB)     p.s. esempi di tortura La Ruota: Utilizzata soprattutto nel XVIII secolo per punire criminali. La vittima veniva distesa supina su una ruota di carro e legata ai raggi. Successivamente il boia le fracassava le ossa una a una sino alla confessione ovvero, nel caso di esecuzione pena, di modo che gambe e braccia entrassero nei raggi della ruota. Infine la ruota veniva issata su un palo, alla cui base veniva acceso un piccolo fuoco, di modo che la vittima, ancora viva, finisse arrostita a fuoco lento nel giro di qualche ora. Una variante, era che il corpo della vittima, legato allo stesso modo ai raggi della ruota, venisse lanciato per un dirupo irto di rocce appuntite. Il Rogo: tortura utilizzata soprattutto per uccidere gli eretici e gli accusati di stregoneria. La vittima veniva solitamente legata ad un palo, circondata da cataste di legna e paglia a cui veniva poi appiccato il fuoco. Di solito se la vittima si era pentita (qualora per la modestia dei fatti non fosse sufficiente una pena più lieve) veniva strangolata dopo legata al palo prima di accendere il fuoco, se non si era pentita veniva bruciata viva a fuoco lento. Lo Stiramento: Tortura inventata dagli Egizi e usata successivamente dai Babilonesi, consisteva nel legare la vittima su un banco apposito munito di corde e pulegge. Il corpo della vittima veniva allungato fino a provocare il dislocamento delle articolazioni, lo smembramento della spina dorsale e la lacerazione dei muscoli. Una versione simile fu usata nel Medioevo e chiamata Cremagliera, il banco a volte era ricoperto di lame affilate e pungiglioni di ferro. La Mutilazione: Utilizzata soprattutto nel medioevo, la mutilazione era prevista per ladri e briganti, e consisteva per l'appunto nell'amputazione di parti del corpo. Lo strumento più utilizzato in questo tipo di torture fu la sega (a volte il malcapitato veniva tagliato a metà) Pinze e Tenaglie: Utilizzate nel medioevo, pinze e tenaglie (spesso arroventate) venivano utilizzate per strappare e straziare la carne. La Sospensione: Il condannato veniva legato ad un palo o ad una croce e lasciato a morire di stenti, solitamente la tortura veniva intensificata legando dei pesi al corpo della vittima, che subiva la disarticolazione degli arti. Il Supplizio dell'Eretico: Utilizzata per l'appunto sui condannati per eresia, consisteva in un collare formato da due forche, una posta sul torace e l'altra sotto il mento. L'Annegamento: Utilizzato nel medioevo per punire gli atti di stregoneria: La vittima veniva legata mani e piedi e gettata nell'acqua. Un altro metodo usato per i colpevoli di parricidio consisteva nel rinchiudere in un sacco la vittima assieme a un gatto, un gallo, una scimmia e un serpente e poi annegarla. Di solito veniva messo un ulteriore peso al corpo, in modo da impossibilitare l'eventuale fuga. Lo Squartamento: Alla vittima veniva aperto l'addome e poi estratte le viscere. Oppure il condannato veniva legato a quattro cavalli, che incitati in direzioni opposte, procuravano lo smembramento della vittima. Di solito la pena era prevista per l'attentato alla vita di re o principi, dopo altre torture per ottenere nomi di eventuali complici o fiancheggiatori. La bollitura: in alcuni regni medievali era la pena prevista per l'attentato contro re o principi; il reo veniva messo in un pentolone di acqua fredda sotto cui veniva acceso il fuoco e lessava sulla pubblica piazza. Lo Scorticamento: Alla vittima veniva strappata la pelle fino al sopraggiungere della morte. Il Toro di bronzo: La vittima veniva costretta in un sarcofago con le sembianze di toro, munito di flauti, in modo che le urla della vittima, causate dal surriscaldamento del sarcofago, somigliassero al muggito di un toro. L'Impalamento: Tecnica di tortura inventata in Romania da Vlad l'Impalatore. La vittima veniva costretta a sedersi su un palo, che veniva poi sollevato in posizione verticale oppure il palo veniva infilato nell'ano alla vittima in ginocchio.Il palo penetrava nell'addome e fuoriusciva solitamente dallo sterno o dalla bocca. La vittima moriva dopo un paio di giorni circa. La Gabbia: La vittima veniva rinchiusa in una gabbia di piccole dimensioni, sollevata dal terreno, e moriva di stenti, spesso divorata e straziata da rapaci e insetti