Moschee, in vigore la legge della regione Lombardia
«Moschee, la legge della Lombardia è in vigore e deve essere rispettata»dichiara l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi. L'intervento precisa l'assessore Viviana Beccalossi, riguarda anche il ricorso della Associazione Comunità Islamica Ticinese, che aveva fatto richiesta di un luogo di culto a Sesto Calende. Il ricorso è stato respinto citandola Legge regionale della Regione Lombardia, la n.2 del 2015 sulla realizzazione dei nuovi luoghi di culto. «La leg...
«Moschee, la legge della Lombardia è in vigore e deve essere rispettata»dichiara l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi. L'intervento precisa l'assessore Viviana Beccalossi, riguarda anche il ricorso della Associazione Comunità Islamica Ticinese, che aveva fatto richiesta di un luogo di culto a Sesto Calende. Il ricorso è stato respinto citandola Legge regionale della Regione Lombardia, la n.2 del 2015 sulla realizzazione dei nuovi luoghi di culto. «La legge della Lombardia sulla costruzione di nuovi luoghi di culto è perfettamente in vigore e va rispettata. Lo ha sancito anche il Tar della Lombardia, respingendo il ricorso di una associazione islamica contro il Comune di Sesto Calende, ribadendo, di fatto, che le norme approvate dal Consiglio regionale hanno piena efficacia». «
Appena approvata la Legge -ricorda Viviana Beccalossi - avevo scritto a tutti i sindaci della Lombardia per ricordare che le norme vanno applicate, essendo nate proprio per porre fine alla confusione e alle libere interpretazioni dei singoli Comuni in tema di autorizzazioni per la costruzione di nuovi edifici di culto, impedendo confusione e interpretazioni in senso diametralmente opposto». Cosa c'è di nuovo nuovo quindi? Beccalossi risponde che la legge già citata «ha introdotto elementi di novità» come quello di porre come condizione d’accesso alla costruzione di un nuovo edificio di culto l’intesa con lo Stato prevista dall’articolo 8 della Costituzione e di sottoporre la richiesta di realizzarlo a procedura di Valutazione ambientale strategica. L’unica procedura che, a livello di pianificazione urbanistica, garantisce la partecipazione attiva dei cittadini, che in quella sede possono esprimere il sacrosanto diritto a dissentire o a presentare sul tavolo le problematiche connesse a una nuova realizzazione. L'altro punto essenziale della questione è infatti il mancato riconoscimento del culto praticato, e che non essendo riconosciuto non va tutelato.
Beccalossi ricorda che: " la Regione ha responsabilmente adottato dei criteri rigorosi e che soprattutto questi criteri valgono per tutti. la nostra Legge non serve per mettere solo paletti, ma per introdurre maggiori controlli. Un atto dovuto ai cittadini lombardi e ai tanti sindaci che ci hanno chiesto di non essere lasciati soli in un momento storico come questo». Redazione Varese Press- CG