L’OPERAZIONE “PIAZZA PULITA” FA LUCE SUL MERCATO DEI PALLETS CONTRAFFATTI

COMUNICATO STAMPA L’OPERAZIONE “PIAZZA PULITA” FA LUCE SUL MERCATO DEI PALLETS CONTRAFFATTI Produzione di marchi contraffatti, ricettazione e fatture per operazioni inesistenti: questi i reati contestati ai 30 soggetti denunciati nell’operazione “Piazza Pulita” della Compagnia della Guardia di Finanza di Lodi, che ha fornito uno spaccato su un sistema di illecita produzione e commercializzazione di imballaggi in legno, i c.d. “pallets”. I pallets con marchio EPAL, infatti, sono prodotti sogge...

COMUNICATO STAMPA L’OPERAZIONE “PIAZZA PULITA” FA LUCE SUL MERCATO DEI PALLETS CONTRAFFATTI Produzione di marchi contraffatti, ricettazione e fatture per operazioni inesistenti: questi i reati contestati ai 30 soggetti denunciati nell’operazione “Piazza Pulita” della Compagnia della Guardia di Finanza di Lodi, che ha fornito uno spaccato su un sistema di illecita produzione e commercializzazione di imballaggi in legno, i c.d. “pallets”. I pallets con marchio EPAL, infatti, sono prodotti soggetti ad una particolare tutela, essendo il marchio registrato in sede internazionale. Si tratta, in particolare, di un c.d. “marchio collettivo”, nel quale vengono tutelati non soltanto gli elementi denominativi e figurativi di cui lo stesso si compone, ma anche le caratteristiche qualitative intrinseche dei prodotti sui quali viene apposto lo specifico marchio, ovvero viene tutelata la qualità dei prodotti per le cui classi il marchio è stato oggetto di registrazione. Dopo una serie di indagini preliminari, avviate nel settembre 2015, la Procura della Repubblica di Lodi ha delegato l’esecuzione di 6 perquisizioni in aziende del lodigiano e del pavese, che consentivano di individuare e sottoporre a sequestro oltre mezzo milione di pallets contraffatti. Si tratta di pezzi prodotti abusivamente in quei siti, anche riutilizzando e riparando pallets usati e danneggiati, spesso di provenienza furtiva. L’approvvigionamento dei pallets usati veniva alimentato dalla ricettazione da parte di soggetti operanti nel settore dei trasporti che, venuti in possesso illecitamente dei bancali, li rivendevano alle diverse società operanti nel settore. Ma la sicurezza di tali prodotti non è garantita: i pallets prodotti illecitamente non rispettano le specifiche norme in materia fitosanitaria, non assicurano l’igiene della merce trasportata e rappresentano un rischio per gli operatori di settore durante la movimentazione dei bancali. Per l’individuazione dei pezzi non conformi, i militari operanti si sono avvalsi della preziosa collaborazione di alcuni ispettori del Consorzio Conlegno, che è l’unico gestore del brevetto europeo EPAL per l’Italia. Sono stati sottoposti a sequestro anche beni mobili ed immobili utilizzati per lo svolgimento dell’attività illecita per un valore superiore ai 2 milioni di euro (due aree industriali, numerose attrezzature e 11 mezzi da movimento). L’operazione ha dei rilevantissimi risvolti di natura fiscale. Per giustificare le movimentazioni dei pallets irregolari le imprese lodigiane coinvolte si avvalevano della copertura offerta da 23 società fittizie, intestate principalmente a numerosi soggetti di etnia ROM, gestite da un commercialista di Melzo e collocate presso cascine nell’hinterland milanese. Tali società fittizie hanno emesso fatture false per un valore di oltre 15 milioni di euro, poi ricevute ed annotate da 7 società lodigiane fra loro collegate. Scoperto anche un soggetto economico “Evasore Totale” che ha sottratto a tassazione una base imponibile di poco superiore ai 3 milioni di euro. L’operatività economica del settore nel lodigiano è risultata essere nella quasi totalità regolata in nero, anche ricorrendo a manodopera irregolare: sono stati trovati infatti 6 lavoratori in nero, di cui 1 straniero e clandestino. Ciò permetteva la rivendita degli imballaggi in legno su tutto il territorio nazionale ad un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato, ponendo in essere, di fatto, una concorrenza sleale nei confronti dei soggetti che operano lecitamente nel settor