L’APPELLO DI ROVERETO

Se siamo amici di Gesù è questo il momento in cui dimostrarlo: durante la Settimana Santa, infatti, la Liturgia ricorda i giorni più difficili della vita di Gesù, quelli della sofferenza, quelli dell’abbandono, quelli del tradimento. “La Settimana Santa è il tempo che più ci chiama a stare vicino a Gesù – ha detto Papa Francesco in un Tweet  – l’amicizia si vede nella prova“. Sappiamo come il Santo Padre continui a invitare i cristiani a vivere la propria fede con coraggio e passione, pe...

Se siamo amici di Gesù è questo il momento in cui dimostrarlo: durante la Settimana Santa, infatti, la Liturgia ricorda i giorni più difficili della vita di Gesù, quelli della sofferenza, quelli dell’abbandono, quelli del tradimento. “La Settimana Santa è il tempo che più ci chiama a stare vicino a Gesù – ha detto Papa Francesco in un Tweet  – l’amicizia si vede nella prova“. Sappiamo come il Santo Padre continui a invitare i cristiani a vivere la propria fede con coraggio e passione, per non trasformarsi in cristiani tiepidi, cristiani grigi, cristiani da salotto.   È in questo momento, quello dell’umiliazione ci ha detto ieri il Vescovo di Roma, che entriamo nel profondo nel mistero pasquale, per mezzo dell’umiltà di Gesù, grazie al suo farsi servo.   È proprio questa l’eredità che Gesù ci ha lasciato: servire i fratelli, e tra questi, servire coloro che sono più poveri, quelli che contano zero. La vita di Gesù è una costante esortazione al servizio, anche rompendo le barriere dei formalismi, come fece guarendo malati nel giorno del sabato.   Rivivremo, durante questa settimana, tutta l’umiliazione del Dio tradito, spogliato, schernito, malmenato, inchiodato: il sacrificio di Gesù capovolge la logica mondana e da quello che è un fallimento, ovvero la morte di Gesù, nasce la più grande vittoria. “Nella Croce vediamo la mostruosità dell’uomo, quando si lascia guidare dal male – ha detto Papa Francesco nella Via Crucis dell’anno passato – ma vediamo anche l’immensità della misericordia di Dio che non ci tratta secondo i nostri peccati, ma secondo la sua misericordia“.   Dio perdona sempre, al di là di ogni umana comprensione; Nessuno è escluso dal perdono di Dio, per quanto grande sia il peccato che ha commesso. Sono i temi sui quali saremo chiamati a riflettere nel corso del prossimo Anno Santo della Misericordia: sono temi personali, che devono far pensare a ognuno di noi “Gesù l’ha fatto per me“.   È questa, del resto, la chiave di lettura sulla quale Papa Francesco ha invitato i fedeli a riflettere durante la passata Udienza Pubblica del Mercoledì: “In questa settimana pensiamo tanto al dolore di Gesù e diciamo a noi stessi: ‘E questo è per me. Anche se io fossi stato l’unica persona nel mondo, Lui l’avrebbe fatto. L’ha fatto per me’. E baciamo il SS. Crocifisso e diciamo: ‘Per me. Grazie Gesù. Per me’”.