LA TRASPARENZA OPACA

LA TRASPARENZA OPACA Durante le campagne elettorali uno degli argomenti più gettonati dai candidati al governo delle nostre città è la
“trasparenza”: il rapporto tra cittadino e amministrazione deve essere chiaro, deve essere continuo, non deve lasciare spazi bui né pagine nascoste, poi, però tutto diventa opaco e “la nebbia agli irti colli piovigginando sale”. Siamo nel 2016 ed esplode l’uso dei social (Facebook, Twitter, instagram, Google+….) e con i socia...

LA TRASPARENZA OPACA Durante le campagne elettorali uno degli argomenti più gettonati dai candidati al governo delle nostre città è la “trasparenza”: il rapporto tra cittadino e amministrazione deve essere chiaro, deve essere continuo, non deve lasciare spazi bui né pagine nascoste, poi, però tutto diventa opaco e “la nebbia agli irti colli piovigginando sale”. Siamo nel 2016 ed esplode l’uso dei social (Facebook, Twitter, instagram, Google+….) e con i social la comunicazione diventa globale, si svolge in tempo reale e accorcia il percorso tra i comunicanti: tutto diventa diretto e immediato. In particolare Facebook dove gli utenti registrati in Italia sono ventuno milioni su circa ventisette milioni di navigatori abituali (secondo i dati Audiweb) e nel giorno medio sono circa quattordici milioni gli italiani che navigano su Internet e ben tredici milioni coloro che si collegano a Facebook, il 20% degli iscritti ha tra i diciannove e i ventiquattro anni, mentre il 19% ha un’età compresa tra i trentasei e i 45 anni, ma sempre più si sta diffondendo tra le fasce di età più avanzata. Quindi, se vuoi comunicare con chiarezza e rendere trasparente il lavoro della tua amministrazione la pagina Facebook diventa lo strumento più economico ed efficace per interfacciarti con i tuoi cittadini ed è probabilmente questo che spaventa i professionisti della politica abituati alla comunicazione istituzionale calata dall’alto senza contradditorio Facebook è interattivo . I tuoi cittadini possono condividere, ma hanno anche la possibilità di dissentire e a volte lo fanno in maniera disordinata, a volte maleducata o anche offensiva ma se chi gestisce la pagina utilizza buona fede e buon senso, il problema è facilmente governabile. Resta che oggi non puoi nasconderti dietro ai timori di una contestazione e rinunciare alla comunicazione che evolve in maniera esponenziale. Paolo Tiziani di Lonate Pozzolo ci prova a incentivare l’utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione per il suo comune e ci prova con l’esempio: da qualche mese ha aperto una pagina non ufficiale per invitare il suo comune a farne una ufficiale. Si tratta di una pagina volta a dimostrare che questa modalità è sicuramente la più efficace ed economica per interagire con il proprio territorio mettendo a disposizione dei cittadini notizie, ma anche informazioni di servizio immediate, talvolta urgenti (l’appello del Sindaco contro i botti degli ultimi giorni dell’anno scorso è stato visto da 1604 persone.) Certo se la pagina invece che da un comune, se pur appassionato, cittadino fosse gestita ufficialmente potrebbe avere una diversa penetrazione e potrebbe essere più completa ed esaustiva. “io non sono certo di pubblicare sulla mia pagina NON UFFICIALE tutti gli aggiornamenti dei siti. Io faccio quello che posso e quello che vedo, dall’interno lo potrebbero fare meglio – dice Paolo Tiziani – la gestione di una pagina richiede più costanza che tempo, il mio obiettivo non è quello di sostituirmi al comune, ma semplicemente spiegare che una pagina Facebook è utile e fondamentale per comunicare con i cittadini e non bisogna temere le polemiche e i commenti offensivi” Infatti, con un po’ di buon senso e pazienza il problema è facilmente risolvibile. “Quando apriranno la loro pagina, quella ufficiale, io eliminerò la mia e farò i complimenti al comune” sostiene Paolo. Speriamo che la provocazione raggiunga lo scopo, in effetti non si capisce l’ostilità verso questo poderoso sistema di comunicare a costo praticamente nullo che potrebbe diventare uno strumento di servizio molto utile per l’amministrazione che potrebbe comunicare in tempo reale con i cittadini, ma soprattutto metabolizzarne le proposte, le critiche e, perché no, anche il consenso. Lonate Pozzolo 15.01.2016 Fabrizio Sbardella