La ricomposizione dei Popolari

La ricomposizione dei Popolari Era partita nel luogo simbolico della casa del beato Antonio Rosmini a Rovereto, il 18 Luglio scorso, la stagione della ricomposizione, con il primo incontro dei popolari e laici liberali interessati a costruire la seconda gamba democratica del sistema politico italiano all’insegna dei valori del popolarismo sturziano e degasperiano. Si è riconfermata sabato 21 novembre a Torino, sotto il segno dello scudo crociato del CDU piemontese, con l’appello ai Popolari d...

La ricomposizione dei Popolari Era partita nel luogo simbolico della casa del beato Antonio Rosmini a Rovereto, il 18 Luglio scorso, la stagione della ricomposizione, con il primo incontro dei popolari e laici liberali interessati a costruire la seconda gamba democratica del sistema politico italiano all’insegna dei valori del popolarismo sturziano e degasperiano. Si è riconfermata sabato 21 novembre a Torino, sotto il segno dello scudo crociato del CDU piemontese, con l’appello ai Popolari di quella regione e nello spirito di Rovereto, lanciato da Mauro Carmagnola che, in un editoriale, denunciava il fatto che “ i cattolici non partecipano più al campionato perché non hanno più una squadra”. Con la partecipazione di un centinaio di persone nella città in cui si svolse nel 1923 il drammatico Congresso nazionale del PPI, quello in cui don Luigi Sturzo sostenne l’impossibilità per il Partito Popolare di “ avallare una cambiale in bianco “ al fascismo schierandosi, senza se e senza ma, contro la Legge Acerbo, dall’accettazione della quale da parte della componente sinistra del partito, astenutasi sull’ordine del giorno Sturzo e contraria su quello di De Gasperi, si consumò di lì a breve la frantumazione del Partito Popolare Italiano. Nessuna aria di nostalgia ieri a Torino, ma la consapevolezza della drammatica situazione istituzionale del Paese, retto da organi illegittimi che sono la rappresentazione emblematica dell’intervenuta sospensione della democrazia, insieme alla volontà di concorrere, a partire dagli ultimi esponenti dello scudo crociato, alla ricomposizione dell’area popolare e laico liberale e riformista italiana. Su questi temi sono intervenuti il sen Maurizio Eufemi, che ha annunciato la partecipazione al comitato del NO alla sciagurata riforma del combinato disposto riforma del Senato e legge elettorale dell’Italicum; del sen Ivo Tarolli, promotore dell’incontro di Rovereto e di molti giovani entusiasti di concorrere alla costruzione del nuovo soggetto politico sulla scia del documento appello partito a Luglio dalla città rosminiana. Il Presidente del Movimento Federativo Europeo del Piemonte, Emilio Cornagliotti, ha ricordato il ruolo strategico svolto dai padri fondatori democratico cristiani dell’Europa e la possibilità di ampie convergenze sul progetto di rilancio della prospettiva degli Stati Uniti d’Europa. A Torino, la città che, dopo una gestione della sinistra al potere senza soluzione di continuità, si ritrova spogliata di quasi tutte le eccellenze che ne avevano fatto una delle città più importanti del Paese e con un debito accumulato sino alla soglia enorme di quasi 5 miliardi di €, ferve il dibattito per il rinnovo del Sindaco e del consiglio comunale. Un appuntamento nel quale la formazione di una lista civico popolare sarebbe quanto mai attesa e di cui l’On Roberto Rosso, intervenuto con grande passione all’incontro, potrebbe esserne l’autorevole portabandiera con il concorso di quanti sono interessati a offrire alla città della Mole una diversa guida politica e amministrativa. Le conclusioni cui si è pervenuti ieri a Torino sono così riassumibili: 1.riconferma dell’ attualità e modernita' del pensiero liberaldemocratico e della cultura dell'economia sociale mercato, alle cui fonti continuano ad alimentarsi i grandi partiti che guidano importanti Paesi come la Germania e la Spagna; 2. unanime impegno verso la riaggregazione dell'area del popolarismo e verso il superamento della frammentazione partitica e della conseguente irrilevanza politica; Condividendo lo spirito e i contenuti dell'Appello adottato il 18 luglio c/o la casa natale del b. A. Rosmini, pertanto si è deciso: 1.di sostenere e cooperare a ogni iniziativa che vada verso il recupero e la valorizzazione della nostra cultura politica e dei nostri valori di riferimento. 2.di favorire la nascita sull'intero territorio regionale di Gruppi Civici Territoriali che, aperti alla partecipazione e al coinvolgimento e ricorrendo anche ai moderni sistemi di comunicazione, facciano rifiorire le specificità dei loro territori in un contesto di armonia e di sintesi con le grandi scelte del Paese; 3.di promuovere a ogni livello (com.prov.reg.), in occasione delle prossime elezioni amministrative,  LISTE CIVICHE TERRITORIALI, aperte e caratterizzate da programmi concreti ed innovativi; 4.di sollecitare, sulla scorta dell'Appello di Rovereto, un Forum Nazionale di partiti, associazioni, movimenti e semplici cittadini che dia vita ad  un Nuovo Grande Soggetto Politico che si ponga come obiettivo quello di offrire un proprio contributo al riscatto della comunità italiana e internazionale. Sono gli stessi obiettivi che proporremo Sabato 28 e Domenica 29 al convegno di Orvieto organizzato da ALEF, Popolari liberali e Popolari per l’Italia con molti esponenti di diverse formazioni politiche; a Roma, il 12 Dicembre, con la Conferenza nazionale del CDU, nella quale, come ha ricordato ieri a Torino, Mario Tassone, si conclude la lunga fase iniziata dal nuovo CDU nel 2013 per concorrere alla costruzione del nuovo soggetto politico; il 13 Dicembre a Roma con il Congresso nazionale dei Popolari per l’Italia; il 15 Gennaio a Perugia con l’incontro di tutte le associazioni di area cattolica e a Ferrara, il 16 Gennaio, con tutti gli amici del Centro-Nord. Ettore Bonalberti www.alefpopolaritaliani.eu www.insiemeweb.net www.don-chisciotte.net