Gallarate: Patrini riparte dalla lista civica “Ma i partiti sono ancora un valore”

Professor Patrini, la sua iniziativa ha destato interesse e anche qualche commento negativo. Qualcuno sussurra che sia un modo per rientrare in gioco senza pagare dazio ai partiti... Tutto ciò che fanno gli uomini ... a qualcuno piace e a qualcuno no: è naturale! Questa settimana compio 70 anni e credo sia giusto ritirarsi dalla politica attiva. Dico “attiva”, perché io non intendo più candidarmi a nulla: (anzi, forse per il Consiglio Pastorale mi candido!) La politica è “inescappabile”, cioè non si può in alcun modo lasciarla: la scelta che io faccio di non farla in modo attivo è, comunque, pure essa una scelta politica. Voglio dare un ultimo contributo per tentare di cambiare la brutta immagine che di essa ha la gente. Capisco che la mia iniziativa possa dare fastidio, perché è come se ci fossero persone che stanno giocando a poker e arriva inaspettato uno che ...rovescia il tavolo: il gioco cambia inevitabilmente e chi aveva già fatto le sue puntate perché pensava di avere carte buone ... ci resta male! Però anche per questi può essere un’opportunità: per esempio di capire che devono fare qualcosa di più per “essere amati dai cittadini”. E’ quello che Benedetto XVI ha chiesto ai pubblici amministratori quando è venuto a Milano per l’Incontro Mondiale della Famiglia: citando sant’Ambrogio ricordò loro che “niente è così utile come farsi amare”! Non le sembra che una lista civica sia inadeguata a governare una citta' importante come Gallarate? Quando avrete bisogno della Regione per esempio da chi andrete? La lista civica è inadatta, secondo me per le Politiche, per le Regionali e per grandi città come Milano, nelle quali i cittadini vedono il sindaco solo in televisione, ma in città di 50 mila abitanti è l’ideale, perché le persone si conoscono “personalmente” (quindi anche per la loro storia politica) e – se si vuole una politica “realmente” inclusiva e non finalizzata allo scontro o ai propri interessi (e questa è una premessa di fondo, appunto ...fondamentale) – e, quindi, si può allearsi con chi si stima e con persone di cui ci si fida: una cosa giusta può dirla anche un avversario politico e sarebbe stupido dire che è sbagliata solo perché tu sei di destra e lui è di sinistra: insieme si lavora meglio se ciascuno ha il desiderio di dare il meglio di sé. Ci si “corregge” (cum– rego vuol dire che ci aiutiamo reciprocamente a stare in piedi!). Così si realizza meglio il bene comune. In un Comune non si devono fare “leggi” generali, le Leggi non le fanno i Sindaci (credo che anche Pisapia e Marino lo sappiano, anche se credono di essere loro che fanno le leggi per lo Stato!), ma si deve solo amministrare correttamente per risolvere i problemi concreti delle persone concrete. Per quanto riguarda il rapporto con la Regione... capisco: questo potrebbe essere un problema, ma credo che un politico serio, che amministra con correttezza e amore (mi lasci usare ancora questa parola) per i suoi concittadini, debba pensare non tanto a chi ha davanti, ma che cosa lo muove (cioè alle sue intenzioni profonde) e chi ha dietro di sé. Dietro di me ci sono i cittadini che rappresento e che hanno dei problemi. Vede: io ho sempre timore a chiedere un “piacere” per me, ma non guardo in faccia a nessuno se lo devo chiedere per una persona che è nel bisogno: chi rappresenta una città, se vuole davvero il bene dei cittadini, sa rompere adeguatamente le scatole anche al Capo del Governo o all’assessore regionale e le ...vie per farlo, le trova di certo! Del resto io so per esperienza diretta, essendo stato amministratore (Assessore, Membro con deleghe della vecchia USSL, Sindaco di Gallarate) che ai politici di livello superiore ci si rivolge solo per chiedere che fissino l’appuntamento con i loro funzionari: poi si va da loro e, se ciò che si chiede è giusto, con le buone maniere si finisce con l’ottenerlo quasi sempre! Comunque mi sembra che i vostri riferimenti al Popolarismo siano abbastanza chiari...del resto la sua storia personale lo dimostra.. La ringrazio per questa osservazione e per la domanda: io penso che i partiti siano strumenti essenziali della democrazia, come diceva Churchill: “sono pessimi strumenti della democrazia, ma gli altri sono di gran lunga peggiori”. Oggi i partiti sono tutti offuscati da scandali e ruberie: la gente ne è stufa e si disaffeziona della politica (Credo che Renzi, dimostri come gli strumenti democratici – a partire dal Parlamento, dai sindacati, dai partiti stessi – siano “fastidiosi e impaccianti” per chi vuole fa la politica “in modo veloce”, e crede di risolvere i problemi con un twitt). Dobbiamo aiutare i partiti a ...tagliarsi le unghie! Se stanno un po’ in disparte, se fanno un po’ di ...digiuno, ne trarranno beneficio! Io sono sempre stato e sempre resterò “democristiano”, cioè “democratico” e “cristiano”. Spero che – con i tempi che corrono – il Signore mi dia la Grazia di essere sempre cristiano, peccatore, ma cristiano! Cosa pensa del tentativo di riunificare tutte le componenti che si rifanno al PPE sotto un'unica sigla? Lo desidero molto: bisogna aiutare chi sta a Roma a lavorare in questa direzione. I miei amici: Buttiglione, Binetti, Mario Mauro, Quagliariello, Milena Santerini..., e tanti altri ... facciano tutto quel che possono per restare insieme, per creare tra loro rapporti di amicizia, (amicizia nella verità, s’intende, non per ...delinquere!). Io credo che questi loro sforzi debbano essere sostenuti anche alla base, in periferia. Il mio tentativo va in questa direzione: con la lista civica che ho proposto voglio contribuire a facilitare il superamento della rissosità della politica attuale. Oggi il Problema di fondo della Politica è quello di far riappassionare la gente della politica: che questo sia Il Problema lo capiamo bene quando vediamo che due terzi degli Italiani disertano le urne o votano per l’anti-politica! I Partiti devono diventare “guardabili”. Non “perfetti”, ma se non cercano di emendarsi dai loro difetti... e se poi passa l’Italicum – cioè la nuova versione della “Legge Acerbo”, la famosa “legge truffa” del 1923 – allora sì che avremo la dittatura. Per carità, non ci saranno i lager e i Gulag, strumenti di dittature barbariche, ci sarà tutte le sere una partita di calcio in TV, qualche rissoso e gridato dibattito politico sulle reti “tematiche”, poi una spruzzatina di sesso (q.b. in termini culinari!), qua e là un po’ di spot pubblicitari e le ditte che fabbricano ....divani e pantofole faranno affari d’oro! Se la pancia è un po’ pienotta, problemi non ce ne saranno più!!! Corrado Passera secondo lei può rappresentare una risorsa per il Paese o rischia di essere un Monti 2? Se Passera legge la Storia e si misura con il Popolo può portare un utile apporto ad un disegno di riabilitazione della Politica; non deve presumere di essere lui il nuovo salvatore del Paese, ma un contributo serio può certamente darlo. Dipende da lui! Noi cattolici sappiamo che chi è più in alto deve servire di più: Cristo ce ne ha dato l’esempio lavando i piedi ai suoi discepoli! La tentazione di tanti leader è di fingere di voler lavare i piedi altrui, ma poi se li fanno lavare, perché è certo più piacevole farseli lavare che lavare noi quelli degli altri! Non solo per i Fiorito, i Trota e compagni, ma anche per chi li vede e finge di non vederli, perché magari spera di trarne qualche piccolo beneficio anche lui! Intervista a cura di Lucio Bergamaschi Direttore responsabile di Varese Press