In Danimarca i rifugiati pagano il soggiorno.

Danimarca, paese governato dal centro-destra, non è tenero con i rifugiati ma neanche con chi approfitta del denaro pubblico. Le forze di sicurezza avranno possibilità  di confiscare denaro e beni di valore dei migranti superiori alle 10mila corone (circa 1.350 euro)?per pagare il loro soggiorno nei centri rifugiati. Unica eccezione all’esproprio, alcuni oggetti per uso personale, come orologi e cellulari, o di valore affettivo, come le fedi matrimoniali.( Sole 24 ore) E per evitare l'ac...

Danimarca, paese governato dal centro-destra, non è tenero con i rifugiati ma neanche con chi approfitta del denaro pubblico. Le forze di sicurezza avranno possibilità  di confiscare denaro e beni di valore dei migranti superiori alle 10mila corone (circa 1.350 euro)?per pagare il loro soggiorno nei centri rifugiati. Unica eccezione all’esproprio, alcuni oggetti per uso personale, come orologi e cellulari, o di valore affettivo, come le fedi matrimoniali.( Sole 24 ore) E per evitare l'accusa di razzismo, si precisa che lo stesso criterio viene usato per i residenti: «Se un cittadino danese ha beni di valore superiori a 10mila corone , dovrà venderli prima di accedere al sussidio di disoccupazione». Da noi succederebbe un pandemonio a fare una proposta simile, è giusto aiutare i bisognosi ma chi paga? E poi siamo sicuri che siano tutti bisognosi e che non ci siano criminali oppure scansafatiche. Sappiamo tutti di persone mantenute a vita dai comuni, e non tutti ammalati e/o bisognosi. L'argomento è forte ma prima o poi andrebbe affrontato. Ci vogliono tecnici al di sopra delle parti e non politici, altrimenti non ne veniamo fuori.. , che stabiliscano i reali redditi delle persone e/ o famiglie magari con l'ausilio di investigatori, per stabilire quanto davvero una famiglia sia bisognosa e cosa poter fare per evitarle il bisogno e il disagio di dover chiedere. Discorso difficile in un Paese in cui o tutto è dovuto a tutti, oppure chi ha realmente bisogno si suicida oppure si vergogna di chiedere. Giuseppe Criseo Varese Press