Immigrazione, cambiare la legge per poter identificare i richiedenti

Immigrazione, fenomeno drammatico ed in continua crescita per le guerre, la fame, le malattie che ci sono in tanti paesi africani ma non solo. Fronteggiare tale situazione non è semplice, mentre sarebbe opportuno che l'Onu decidesse di intervenire con le buone o con le cattive nei confronti dei governi che affamano le loro popolazioni costringendole a scappare senza sicurezza nè di lavoro ma neppure per le loro stesse vite. L'aspetto che si trascina da qualche anno ed ora sta emergendo, e non...

Immigrazione, fenomeno drammatico ed in continua crescita per le guerre, la fame, le malattie che ci sono in tanti paesi africani ma non solo. Fronteggiare tale situazione non è semplice, mentre sarebbe opportuno che l'Onu decidesse di intervenire con le buone o con le cattive nei confronti dei governi che affamano le loro popolazioni costringendole a scappare senza sicurezza nè di lavoro ma neppure per le loro stesse vite. L'aspetto che si trascina da qualche anno ed ora sta emergendo, e non è di poco conto  dopo il rimprovero dell'Europa all'Italia, è l'identificazione. Gli accordi di Dublino dicono che lo stato in cui arriva il richiedente asilo deve occuparsene identificandolo per poter capire chi sia e da dove arriva, attivando tutte le procedure del caso per poter magari poi proseguire il viaggio verso altri paesi. Si sta verificando su segnalazione delle forze dell'ordine, ad es. il direttore di Polizia Scientifica Daniela Stradiotto, che dichiara: venivamo accusati di esserci persi 60.000 stranieri, ma non è così.Dopo la Germania l'Italia è il paese che fa più fotosegnalamenti " e si parla di un tempo medio di 8 minuti per persona, e " se lo straniero rifiuta di essere identificato non è possibile procedere". Tutte le polemiche politiche sull'immigrazione devono essere quindi realistiche ed occuparsi di legiferare a tal proposito. Chi arriva in Italia conosce questi aspetti siriani, eritrei e somali ad es. non vogliono fermarsi in Italia per periodi lunghi ma vorrebbero andare al nord d'Europa e quindi evitano legalmente, ripeto legalmente di farsi riconoscere. Il buco è quindi nella legislazione che va immediatamente riformata senza  tante chiacchere politiche di parte, chi entra deve avere i documenti e deve essere obbligato a lasciare le impronte, altrimenti si può legittimamente pensare di tutto. Bisogna accogliere chi ne ha diritto in base alle convenzioni internazionali e magari anche per umanità all'interno di leggi efficaci e funzionanti di comune accordo con gli altri paesi europei ma alla svelta. La guerra si avvicina, perchè finirà così se non ci sono accordi internazionali. Giuseppe Criseo Varese Press