Il re degli ignoranti
Il re degli ignoranti Qualche sera addietro, il TG, ha celebrato i cinquant’anni dell’uscita de: “Il ragazzo della via Gluck”, e quindi Adriano Celentano, che in più di mezzo secolo, si è occupato ed impegnato in prima linea nelle tematiche ecologiche. Nell’album intitolato: “I mali del secolo”, pubblicato a maggio del ’72, il cantante si scopre autore e, firma testi, che riguardano la natura, la speculazione edilizia, la droga; prendendosela con il grattacielo Pirelli con la famosa canzone: ...
Il re degli ignoranti Qualche sera addietro, il TG, ha celebrato i cinquant’anni dell’uscita de: “Il ragazzo della via Gluck”, e quindi Adriano Celentano, che in più di mezzo secolo, si è occupato ed impegnato in prima linea nelle tematiche ecologiche. Nell’album intitolato: “I mali del secolo”, pubblicato a maggio del ’72, il cantante si scopre autore e, firma testi, che riguardano la natura, la speculazione edilizia, la droga; prendendosela con il grattacielo Pirelli con la famosa canzone: “Un albero di trenta piani”. Sono andato a ritrovare il cd, per vedere gli autori dei testi, perché vi è un errore, grande appunto quanto un grattacielo, e per chi dice di occuparsi di ecologia e di natura, un errore da matita blu. Qualche dubbio ce l’avevo e quindi, dopo una breve ricerca, ho scoperto che il testo “L’albero di trenta piani” è stato scritto dal nostro caro Adriano: testo e musica, come del resto sospettavo. E non poteva essere altrimenti, infatti, riferendosi a lui stesso, nel ’91 ha pubblicato il cd, “Il re degli ignoranti”, se non altro, una onesta ammissione che oggi, difetta a tanti. (Se state pensando a me, tranquilli, me lo ripeto tutte le mattine guardandomi allo specchio). Bene dopo quasi 44 anni, mi prendo la briga di correggere il grande Adriano, che ovviamente, odiando i cacciatori, non conosceva bene la vita degli uccelli. Stasera, dopo essermela tenuta per molti anni, voglio proprio sputtanarlo. Ecco l’errore. Ad un certo punto, il testo di “Un albero di cento piani”, recita cosi: nuda sulla pianta / prendevi il sole con me / e cantavano per noi / sui rami le allodole. Ecco io da cacciatore, prima incallito e poi pentito, avendo ucciso non so quante allodole nella mia vita, affermo in data odierna che mai allodola si è posata su un ramo! Mai su un cespuglio. Mai su un filo d’erba. Adriano, le allodole si posano solo per terra! Un caro saluto e auguri. E studia, anche se, per i soldi ed il successo, proprio tu dimostri, che in fondo, non è poi così importante.