Il disagio dei pendolari S6 e S5 ed altri comitati
Ad un mese dalla conclusione di Expo si odono ancora gli echi dei toni trionfalistici coi quale Regione Lombardia e Trenord hanno descritto un evento che, per noi pendolari, altro non è stato se non l’ennesima riconferma della incapacità dell’Ente e dell’attuale Gestore di fornire un servizio di trasporto pubblico all’altezza degli standard europei. Mentre l’Assessore Sorte si vantava del servizio offerto, i pendolari viaggiavano stipati su carrozze sempre troppo piene, troppo calde, troppo f...
Ad un mese dalla conclusione di Expo si odono ancora gli echi dei toni trionfalistici coi quale Regione Lombardia e Trenord hanno descritto un evento che, per noi pendolari, altro non è stato se non l’ennesima riconferma della incapacità dell’Ente e dell’attuale Gestore di fornire un servizio di trasporto pubblico all’altezza degli standard europei. Mentre l’Assessore Sorte si vantava del servizio offerto, i pendolari viaggiavano stipati su carrozze sempre troppo piene, troppo calde, troppo fredde e troppo in ritardo; o almeno, lo facevano i più fortunati, perché il fatto di riuscire a salire sui convogli era tutto fuorché scontato. Oggi che la manifestazione si è conclusa la situazione non è cambiata. Sono anni che i pendolari della linea S6 e S5 così come altri comitati, esprimono il proprio disagio per la situazione disastrosa in cui versa il trasporto ferroviario, e sono anni che a tale disagio non viene fornito puntuale riscontro, se non con piccoli miglioramenti, il cui effetto è più “cosmetico” che non di sostanza. Sono anni che viene lamentato il sistematico ritardo dei treni, soprattutto nelle fasce pendolari: non riusciamo a concepire come possiate considerare accettabile che treni carichi di persone che tutti i giorni affrontano anche una o due ore di viaggio accumulino ritardi costanti di 15/20/30 o più minuti all’andata e altrettanti al ritorno. Evitate di prenderci in giro evidenziando che il bonus negli ultimi mesi non è stato erogato, perché sappiamo come viene calcolato e quindi la mancata erogazione non ha niente a che vedere con il miglioramento della puntualità dei treni. Sono anni che viene lamentato il sovraffollamento dei treni, e sono anni che dovrebbe essere garantita la composizione minima di 8 carrozze nelle fasce pendolari, eppure, con una frequenza imbarazzante, i convogli si accorciano, a dimostrare l’insufficienza e l’inefficienza della gestione del materiale rotabile da parte di Trenord. Sono anni che viene lamentata l’assoluta incapacità di gestire le cosiddette situazioni di emergenza (se tali si possono definire, perché ormai sono più quotidianità che eccezione), nelle quali il sistema va completamente in tilt ed il rientro a casa del pendolare diviene pressoché impossibile, tra annunci inesistenti (tra l’altro, ancora non abbiamo capito a cosa servono i pannelli di RFI posti in prossimità dei binari se non vengono utilizzati), personale di servizio disinformato e maleducato, manifesta incapacità sia da parte dei DCO di Rfi che della centrale operativa di Trenord. Veniamo poi a quanto successo il giorno 17.11.2015, di una gravità inaudita perché si parla di sicurezza dei viaggiatori. Un treno fermo in galleria ha bloccato l’intera circolazione ferroviaria, passeggeri nel convoglio fermo per oltre 30 minuti e poi fatti transitare a piedi fino alla stazione senza indicazioni e alcuna assistenza da parte del personale che in tutto quel tempo non è riuscito ad organizzarsi per coordinare la situazione. Un’ ennesima conferma di come gestite le situazioni critiche. Se non avete la preparazione necessaria per applicare il piano di emergenza, significa che i viaggiatori sono esposti ogni giorno a enormi rischi e questo ci preoccupa davvero molto. Sono anni che ai nostri reclami viene risposto che il problema dei ritardi delle linee S5 ed S6 si crea nell’instradamento alla stazione di Rho, e sono altrettanti anni che non vediamo un progetto concreto di potenziamento della linea e della stazione (mentre vengono fatti investimenti su altre linee per il rinnovo delle stazioni e la creazione di sottopassi). La realtà dei fatti è questa: il sistema è al collasso, le linee sono insufficienti ed obsolete, così come parte del materiale rotabile, Trenord non è assolutamente in grado di gestire una situazione del genere e Regione Lombardia pensiamo abbia ormai abdicato al suo ruolo di “controllore” del servizio offerto, convinta che tutto vada bene, lo dimostra il fatto che ha rinnovato l’appalto senza una gara, sulla fiducia, fino al 2020. Ad agosto sarebbero dovute arrivare le risposte che l’Assessore ai trasporti Sorte ha promesso al Comitato S6 e ai numerosi Amministratori Comunali presenti alla riunione di luglio. Anche altri comitati delle tratte transitanti da Rho stanno aspettando risposte: siamo a Novembre e l’unica cosa che abbiamo ottenuto è stato un imbarazzante silenzio. E nel frattempo l’inverno è alle porte, e con esso gli ulteriori ritardi per nebbia, perché i treni slittano, perché gli scambi si ghiacciano e perché Babbo Natale ha parcheggiato la slitta sui binari. Siamo stanchi di tutto questo, stanchi di essere trattati come idioti, di essere abbindolati, stanchi di buttare ore della nostra vita a causa della vostra inettitudine, stanchi di non essere ascoltati, stanchi di vedere le stesse situazioni e sentire sempre le stesse scuse e di non ottenere mai risposte concrete. A fronte di ciò, appare evidente che queste riunioni di Quadrante non hanno alcuna finalità se non quella di mantenere un’apparenza di dialogo con i Comitati, mentre in realtà si tratta di un monologo da parte degli Enti e del Gestore. Riterremo di poter riaprire il dialogo con le Istituzioni a condizione che: - l’Assessore Sorte dia risposta ai quesiti posti a Luglio (individuazione di un referente in RL che eserciti un attento monitoraggio di quello che noi chiamiamo “segmento caldo”; riconoscimento di un bonus per i disagi dei 6 mesi di Expo; impegni concreti sul miglioramento della comunicazione e dell’assistenza alla clientela nelle situazione di criticità; gestione nodo di Rho). - Vengano proposte nuove modalità di calcolo del bonus, che comprendano soppressioni e limitazioni di percorso: un treno che parte e arriva a Mi Certosa è un treno che serve soprattutto a Trenord perché permette di non rientrare nel calcolo dei ritardi e non pagare così penali! - Venga proposto un concreto piano di potenziamento infrastrutturale finalizzato almeno a riallineare gli indici di puntualità reali delle linee S5 ed S6 con quelli di altre direttrici. - Programmazione di un materiale di riserva, dedicato al passante, con relativo personale, durante l’intero orario di servizio presso il deposito di Fiorenza o ripristino dei servizi di autobus sostitutivi adeguati in caso di soppressioni, soprattutto nelle fasce pendolari e serali. - Adeguamento delle composizioni dei diretti in uso sulla linea del Sempione. Sappiamo di non essere gli unici Comitati che hanno deciso di non partecipare ai tavoli. Ci spiace essere arrivati a questo punto ma sinceramente NE ABBIAMO I VAGONI PIENI! Comitato pendolari S6 Comitato pendolari Gallarate – Milano Comitato Pendolari Gallarate