Giovanni Fava, Ass.Agricoltura di Regione Lombardia con gli allevatori
Assessore all'Agricoltura
Giovanni Fava Nato a Viadana (Mn) l’8 maggio 1968, è sposato e ha due figli maschi. E’ tecnico competente nel campo dell’acustica ambientale e imprenditore nel settore dei servizi. Tra le numerose esperienze amministrative: è stato sindaco di Pomponesco (Mn) dal 1993 al 2002, componente del Direttivo regionale dell’Anci Lombardia (1996), componente della Commissione Ambiente dell’Anci Lombardia (1996), membro designato dall’Anci Lombardia in se...
Assessore all'Agricoltura
Giovanni Fava Nato a Viadana (Mn) l’8 maggio 1968, è sposato e ha due figli maschi. E’ tecnico competente nel campo dell’acustica ambientale e imprenditore nel settore dei servizi. Tra le numerose esperienze amministrative: è stato sindaco di Pomponesco (Mn) dal 1993 al 2002, componente del Direttivo regionale dell’Anci Lombardia (1996), componente della Commissione Ambiente dell’Anci Lombardia (1996), membro designato dall’Anci Lombardia in seno alla Commissione permanente per il recupero e il riciclaggio dei rifiuti da imballaggio, presidente del Consorzio per la depurazione idrica casalasco-viadanese (1996-1997), membro dell’assemblea dei soci del Consorzio Intercomunale Mantovano per l’Ecologia e del direttivo del Consorzio degli Acquedotti dell’Oglio. E’ stato consigliere della Provincia di Mantova dal 1997 al 2012 e deputato al Parlamento in due legislature. Nella XV è stato membro della Commissione Attività produttive; nella XVI è stato membro delle Commissioni Difesa, Attività produttive, Politiche dell’Unione Europea, Affari sociali e della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti oltre che Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. Oggi era presente alla manifestazione a Milano in piazza Cordusio con Matteo Salvini e Paolo Brigatti di APL Pianura Padana,seguono sue dichiarazioni “Regione Lombardia non abbandona gli allevatori e non si presta a prenderli in giro con promesse. È per questo che suggerisco al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, di mettere a disposizione immediatamente sia i 70 milioni derivati dal super-prelievo nei confronti degli allevatori che tutti i 108 milioni di euro approvati con la legge di Stabilità del 2014, scegliendo così di intervenire subito e non su un periodo di tre anni. Sempre che quei soldi non siano solamente sulla carta, come purtroppo temo”. Così l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, esorta il ministero delle Politiche agricole a intervenire per scongiurare dalla morte certa il comparto lattiero caseario Made in Italy, annunciando che dalle 9,30 si unirà alla protesta degli allevatori a Corte Olona, in provincia di Pavia. “In vista del consiglio Ue su Agricoltura e Pesca, che si terrà a Bruxelles lunedì prossimo – prosegue Fava – suggerisco al ministro Martina di adottare, per la prima volta, una strategia concreta in Europa per la redistribuzione dei 500 milioni di euro di aiuto, e di stringere alleanze con i paesi dell’Europa del Sud, l’unica a essere deficitaria nell’autoapprovvigionamento di latte. Se non fosse in grado, Regione Lombardia da tempo preme per poter negoziare direttamente con il commissario Phil Hogan e non ha alcun timore a sostituirsi a uno stato fallito e a un governo povero di idee”. L’assessore lombardo Fava parte da alcuni dati di Clal. “Mi ha sorpreso, ma a pensarci bene neanche poi molto, che l’Unione europea abbia stabilito di ripartire i 500 milioni di euro fra tutti gli stati membri – osserva Fava – assicurando così delle risorse anche a chi già produce ben oltre il proprio fabbisogno interno. Penso ad esempio all’Europa del Nord, a quella dell’Est o all’area Baltica, che nel 2014 hanno raggiunto tassi di autoapprovvigionamento rispettivamente del 125%, del 115% e del 160%, mentre l’Europa del Sud non ha raggiunto l’autosufficienza produttiva, superando di poco il 71 per cento”. Secondo l’assessore Fava serve una nuova suddivisione dei fondi. “Assegnare risorse a paesi che producono molto di più del proprio fabbisogno e che, dunque, necessariamente sono obbligati a esportare e lasciare le briciole a chi, invece, potrebbe aumentare la propria quota produttiva è una scelta che, come sempre, agevola i paesi in grado di difendere i propri interessi – dichiara Fava -. Il governo italiano non si smentisce e, senza alcuna dignità, accetta che i propri produttori vengano schiacciati, facendo così l’interesse di chi punta a smantellare il comparto lattiero di casa nostra, per invaderci col latte estero e spacciarlo poi per Made in Italy”. Meglio sarebbe, ha raccomandato Fava, “che l’Italia si alleasse con Spagna, Portogallo, Malta, Grecia e Croazia in un disegno di difesa dei propri allevatori, chiedendo più fondi proprio perché in una situazione di sottoproduzione rispetto ai consumi sul territorio”. La Lombardia, ha detto Fava, “è pronta a dare battaglia e a violare i protocolli diplomatici per protestare direttamente a Bruxelles, se il governo italiano confermasse la linea politicamente inefficace e genuflessa all’Europa, perché i 25 milioni di euro sono solo un’inutile elemosina”. e in video Giuseppe Criseo Varese Press