GDF PALERMO, EVASIONE FISCALE DI UN AVVOCATO

GUARDIA DI FINANZA PALERMO: SEQUESTRATI NUOVAMENTE I BENI DI UN AVVOCATO RESPONSABILE DI EVASIONE FISCALE. Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno nuovamente sequestrato beni di proprietà di un avvocato palermitano responsabile di un’evasione fiscale per oltre 435.000 euro. Nel mese di aprile di quest’anno, infatti, era stato eseguito un sequestro nei confronti dello stesso professionista a seguito delle indagini svolte dai finanzieri, che a...

GUARDIA DI FINANZA PALERMO: SEQUESTRATI NUOVAMENTE I BENI DI UN AVVOCATO RESPONSABILE DI EVASIONE FISCALE. Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno nuovamente sequestrato beni di proprietà di un avvocato palermitano responsabile di un’evasione fiscale per oltre 435.000 euro. Nel mese di aprile di quest’anno, infatti, era stato eseguito un sequestro nei confronti dello stesso professionista a seguito delle indagini svolte dai finanzieri, che avevano portato a quantificare un’evasione di circa un milione di euro. Il Tribunale del Riesame aveva però ordinato la restituzione dei beni ma solo perché il provvedimento emesso dal GIP era stato ritenuto mancante della motivazione. Subito dopo la decisione del Tribunale, il Dipartimento Criminalità Economica della Procura della Repubblica di Palermo, coordinato dal Procuratore Aggiunto Salvatore DE LUCA, ha chiesto una nuova misura cautelare reale, accolta dal GIP e già eseguita dalle Fiamme Gialle palermitane, che hanno sequestrato un aereo ultraleggero modello “Tecno Sierra RG Marche” ed una Ferrari d’epoca modello “Dino 246GT” del 1972 oltre a diversi immobili acquistati dal professionista. Va precisato che, in data successiva (di circa tre mesi) alla richiesta della Procura, è entrata in vigore il 22 ottobre c.a. una modifica della normativa penale – tributaria, che ha fatto venire meno la rilevanza penale, ma non quella amministrativa, della dichiarazione infedele con evasione di somme inferiori ai 150.000 euro per anno di imposta; ciò ha determinato una nuova quantificazione dell’evasione penalmente rilevante, non più pari a un milione di euro ma alla pur sempre molto consistente cifra di 435.000 euro circa.