Fitto:Ridare speranza agli elettori di Forza Italia e del centrodestra.
Inutile girarci intorno. In politica come nella vita, quando ci sono problemi gravi, vanno affrontati, e non aggirati furbescamente, con il retropensiero di dare ad altri, alla fine, la colpa dei propri insuccessi. Adesso, dinanzi a drammatiche elezioni regionali, il tentativo è chiaro: presentare le gravi questioni politiche che sono sul tavolo come fastidiose liti condominiali, rivolgere appelli retorici all’unità (mentre giorno dopo giorno, si continua a epurare e commissariare in giro per l’Italia), e riservarsi – dopo le elezioni – lo spazio per un finto rinnovamento destinato in realtà a lasciare tutto in mano ai “soliti autonominati” coprotagonisti degli errori del 2014 e di questi mesi del 2015. Troppo comodo. Per ciò che riguarda le regionali, ribadisco che occorre giocare per vincere e non per perdere. E una delle precondizioni per farlo è che non ci siano estromissioni ed esclusioni. Altro che una ridicola conta di quante candidature garantire agli uni o agli altri in questa o quella Regione. Chi parla in questi termini o non capisce o finge di non capire. Tra l’altro, sottolineo un punto. In tutte le Regioni coinvolte da questa tornata, le leggi elettorali regionali prevedono il meccanismo delle preferenze per la scelta degli eletti. E allora si lasci campo libero a una aperta competizione basata sul consenso. Si consenta agli elettori di scegliere all’interno di liste forti e competitive. Ma eliminare preventivamente qualcuno (“colpevole”, magari, di avere troppo consenso!) è una mossa politicamente suicida. Poi, più in generale, ed è ciò che più mi interessa, noi dovremmo essere ossessionati dalla volontà di tornare a parlare ai 9 milioni di elettori che ci hanno abbandonato negli ultimi anni. I quali chiedono una offerta politica rinnovata, e un centrodestra serio e credibile, nei contenuti e nell’impostazione politica complessiva.