FARIOLI SUL SIT-IN CONVOCATO DAL COMITATO RIFIUTIZERO
FARIOLI SUL SIT-IN CONVOCATO DAL COMITATO RIFIUTIZERO Di seguito il testo della lettera che il sindaco Farioli ha inviato al Comitato RifiutiZero Busto Arsizio – NoInceneritore, a tutti i Comuni soci di Accam Spa e al Consiglio di Amministrazione di Accam Spa in merito al sit-in programmato per il tardo pomeriggio di oggi. “Carissimi amministratori, consiglieri e amici di RifiutiZero Busto Arsizio, ricevo invito alla presenza al sit-it davanti al Comune di Busto Arsizio per oggi alle 18.30; n...
FARIOLI SUL SIT-IN CONVOCATO DAL COMITATO RIFIUTIZERO
Di seguito il testo della lettera che il sindaco Farioli ha inviato al Comitato RifiutiZero Busto Arsizio – NoInceneritore, a tutti i Comuni soci di Accam Spa e al Consiglio di Amministrazione di Accam Spa in merito al sit-in programmato per il tardo pomeriggio di oggi.
“Carissimi amministratori, consiglieri e amici di RifiutiZero Busto Arsizio,
ricevo invito alla presenza al sit-it davanti al Comune di Busto Arsizio per oggi alle 18.30; non intendo ovviamente né declinarlo, né farlo passare sotto silenzio, ma, come costume dell’Amministrazione di Busto e dell’ampio dibattito che ha accompagnato e coinvolto associazioni, azienda, partecipate e Consiglio comunale, riconfermare la più ampia disponibilità ad ogni confronto trasparente e non strumentale. In merito alla vicenda oggi oggetto di comunicazioni, tra loro tra l’altro spesso in contraddizione logica evidente, mi preme solo riconfermare per l’ennesima volta che gli intendimenti e i deliberati dell’Amministrazione di Busto e dell’assemblea di Accam sono gli unici che possono fare testo e costituire obbligo per ciascun responsabile pubblico e che anche soggetti non pubblici sono tenuti a considerare come ineludibile punto di riferimento.
Sempre come nostro costume e nel rispetto dell’interesse superiore della collettività a godere di servizi efficienti, efficaci ed economicamente sostenibili, oltre che essere tutelati sul versante della salute e dell’ambiente, il comportamento tenuto nell’ultimo decennio ha oggettivamente garantito, come da dati ufficiali e verificabilità ictu oculi, oltre alla completa bonifica del settore a sud dell’impianto e al miglioramento dell’intorno, il concreto miglioramento anche di tutte le emissioni, come certificato dall’assessorato regionale a più riprese, anche nei giorni scorsi.
Ciò ha inoltre consentito, pur con un eccessivo protrarsi del dibattito e variazioni di orientamento, l’assunzione unanime di un indirizzo a tutela del territorio, della salute e della legalità, oltre che dell’ occupazione e delle professionalità oggi destinate al sistema della raccolta e dello smaltimento, ovvero l’ assoluta necessità e priorità di realizzare un’unica società pubblica, dalla produzione e raccolta fino allo smaltimento dei rifiuti.
La maggioranza, all’interno di questo percorso, ha anche scelto uno scenario di prospettiva che, nel più breve tempo possibile e garantendo il superamento di ogni emergenza, la sostenibilità economica e la concreta fattibilità, persegua la riconversione dell’incenerimento con un’integrazione tra fabbrica dei materiali e impianto per l’organico.
Su questo l’Amministrazione comunale di Busto ha messo a disposizione di tutti, Regione Lombardia, Provincia di Varese, Città metropolitana e, soprattutto di tutti gli altri soci, quanto a suo tempo garantito da un accordo di programma con Regione e Provincia di Varese che, lo ricordo per l’ennesima e spero ultima volta, aveva garantito l’impedimento di ogni commissariamento, di gravi sanzioni da parte della Comunità europea e le
bonifiche, i miglioramenti e le opere infrastrutturali su cui in questa sede non credo sia necessario tornare.
Oggi, l’unica disponibilità e l’intero supporto dell’Amministrazione di Busto, sulla base degli indirizzi inequivocabili del Consiglio comunale, sono a sostegno di questo progetto su cui attendiamo la presentazione da parte del consiglio di amministrazione del piano di sostenibilità e di fattibilità che non può prescindere dal totale abbandono della sede di via Arconate da restituire bonificate all’intera Città entro il 2025.
La certificazione ottenuta da Regione Lombardia circa le caratteristiche del termovalorizzatore oggi esistente in via Arconate non costituisce, né può costituire, alcuna autorizzazione né a rallentare il progetto su cui il cda è impegnato, né a poter rientrare in qualunque scenario alternativo e sovradiretto.
Mi fa solo piacere rilevare che ciò costituisce una certificazione del fatto che, contrariamente a quanto indicato in un recente comunicato dei comitati, il termovalorizzatore di via Arconate ha le caratteristiche di efficacia e di emissione (come da dichiarazioni di Regione Lombardia e del suo assessorato) che lo pongono, non come il peggiore, ma come un prototipo di riferimento. Ripeto, ciò dovrebbe far piacere soprattutto a chi voglia concretamente tutelare il successo del progetto di cui attendiamo finalmente la presentazione, fermo restando che non risulta sinora sia stata messa in disponibilità del cda alcuna area alternativa a quella di Busto su cui proseguire la vita della società stessa. Questo costituisce semmai oggi l’unica vera preoccupazione che dovrebbe animare sinceramente ogni cittadino responsabile, a tutela della salute, dell’equilibrato sviluppo e anche dell’ occupazione e della dignità di tutti coloro che sinora, onestamente e con professionalità, hanno servito Agesp, Amsc, Amga, Accam e le molte famiglie dell’intero Altomilanese.
Sulla base delle contraddittorie uscite di stampa di questi giorni, ringrazio il sindaco Guenzani e i suoi colleghi che hanno tenuto un incontro con il cda e ancor più ringrazio il presidente Emilio Cremona, da cui, a scanso di ulteriori equivoci, abbiamo anche ricevuto precisazioni tecniche e impegni inequivocabili a far sì che, naturalmente attraverso un coerente atteggiamento di tutti i soci, questa certificazione, non autorizzazione, non venga né attivata né tenuta in considerazione.
Riconfermo totale disponibilità, come sempre peraltro in passato, a concordare incontri e colloqui”.
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