Esserci per l'alternativa
INSIEME PER L’ALTERNATIVA Rientrato dall’Africa, dove mi sono sottoposto a un tentativo di disintossicazione dalla politica italiana, riprendo la mia funzione di “osservatore partecipante” in uno scenario ancor più contraddittorio e confuso di quello lasciato a Dicembre. Se con l’ultima nota di fine anno avevo pessimisticamente scritto che, con la crisi irreversibile del terzo stato produttivo, “può accadere di tutto”, quanto sta avvenendo sul piano parlamentare e istituzionale assomiglia ass...
INSIEME PER L’ALTERNATIVA Rientrato dall’Africa, dove mi sono sottoposto a un tentativo di disintossicazione dalla politica italiana, riprendo la mia funzione di “osservatore partecipante” in uno scenario ancor più contraddittorio e confuso di quello lasciato a Dicembre. Se con l’ultima nota di fine anno avevo pessimisticamente scritto che, con la crisi irreversibile del terzo stato produttivo, “può accadere di tutto”, quanto sta avvenendo sul piano parlamentare e istituzionale assomiglia assai da vicino alle “idi di Marzo”. Una congiura stavolta avviata dal turbo capitalismo finanziario internazionale ai danni dell’Italia già nel 2011, resa possibile dai “Quinsling” dell’epoca: presidente Napolitano in testa, con l’esecutore materiale Monti e la resa senza condizioni del Cavaliere atterrito dalla prospettiva della perdita del suo patrimonio residuale personale. Una congiura che sta per tradursi nell’attacco finale alla nostra Costituzione sulla base dell’inqualificabile progetto Boschi-Verdini, parto distocico del famigerato patto del Nazareno, approvato da un Parlamento di illegittimi e da un governo farlocco guidato da un leader mai votato da alcuno. La situazione istituzionale, più volte denunciata nei suoi caratteri di sostanziale illegittimità, rischia di precipitare verso esiti di tipo sudamericano, se non avverranno fatti nuovi sul piano politico e giurisdizionale. Seguiamo con interesse il processo penale avviato coraggiosamente dal Sostituto Procuratore di Trani, Michele Ruggiero, che svelerà, finalmente ce lo auguriamo, quanto accadde nel 2011 con il golpe finanziario che ci ha portato dal governo Berlusconi a Monti e da questi a Letta e, con insolite disinvolte procedure, all’attuale capo del governo Renzi. Con altrettanto interesse partecipiamo attivamente e concorreremo con tutte le nostre forze a sostenere le azioni degli Stati Generali di sovranità popolare che indicheranno, nel loro secondo incontro convocato a Roma il prossimo 11 Gennaio; così come il 20 Gennaio, sempre a Roma, con i firmatari del Patto di Orvieto (Giovanardi, Mauro, Quagliariello, Tassone, Tarolli, Schittulli) daremo il via alla formazione dei comitati civici liberali e popolari in tutte le sedi regionali e locali per concorrere alla costruzione , dopo il voto di primavera, del nuovo soggetto politico più volte enunciato. Opereremo INSIEME per l’ALTERNATIVA al renzismo, al populismo grillino e alla sinistra post comunista, a partire dalla formazione di liste unitarie alle prossime elezioni amministrative, banco di prova della nostra capacità di rappresentanza politica. Bisognerà superare le residue velleità individualiste tuttora colpevolmente presenti nell’area dei moderati, convinti come siamo che solo da una rinnovata classe dirigente scelta dalla base, potrà nascere quel nuovo soggetto politico laico, democratico, popolare, liberale, riformista, europeista, trans nazionale, ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano, inserito a pieno titolo nel PPE, alternativo al socialismo trasformista renziano e ai populismi estremi e alla sinistra post comunista. A Milano guardiamo con interesse alla scelta operata dal giovane Nicolò Mardegan a sostegno e in rappresentanza locale del Patto di Orvieto e ci auguriamo che con gli amici di Corrado Passera e di Italia Unica si possano trovare le indispensabili convergenze programmatiche e di leadership condivisa, conditio sine qua non per puntare realisticamente all’alternativa al renzismo vieppiù trasformista del candidato Sala. Con altrettanto interesse continuiamo a sollecitare le necessarie indispensabili convergenze con gli amici del Fare di Tosi e con i Conservatori di Raffaele Fitto anche loro essenziali per il progetto dell’Alternativa. Agli amici di Area Popolare che continuano a reggere il moccolo al governo del giovin signore fiorentino vorremmo ricordare di restare connessi a quel minimo di residuale coerenza con i propri valori. Un solo riferimento storico su cui riflettere: Il 25 Giugno 1964, nel corso della discussione sullo stato di previsione della spesa del Ministero della Pubblica istruzione, passò la proposta dell’On. Renzo Laconi ( PCI) di abolire il capitolo che prevedeva uno stanziamento di 149 milioni di Lire a favore della scuola privata. Una parte rilevante dei socialisti votarono contro il finanziamento alla scuola privata, determinando la caduta del governo Moro-Nenni. Un sussulto di coerenza laica che dovrebbe far riflettere quei popolari cavazzoniani presenti nel governo Renzi, nel momento in cui “ il Bomba”, utile strumento alla mercé dei poteri forti finanziari, con la consueta trasformistica disinvoltura, si appresta ad approvare con il voto di SEL e M5S quel famigerato DdL Cirinnà sulle unioni civili, ossia la civilpartnership “alla tedesca”, cioè il riconoscimento di unioni di fatto in forma simil -matrimoniale, con adozione del figlio del compagno. Apertura a ogni avventura lecita e illecita sul piano etico e in netta opposizione ai nostri valori di cattolici impegnati nella “città dell’uomo”. Cari amici di tante battaglie, penso a Formigoni a Lupi e molti altri anche nel PD, se ci siete: “battete un colpo” e assumete finalmente una decisione coerente con i valori non negoziabili ai quali avete dichiarato di ispirare la vostra azione politica, togliendo la fiducia al governo senza farvi irretire da quel Tecoppa di Alfano, sempre pronto a ubbidir tacendo, o, al massimo a punzecchiare il governo con quel suo patetico annuncio della successiva sua partecipazione al referendum popolare abrogativo. A distanza di cinquant’anni da quel 25 giugno 1964 che vivemmo da dirigenti del MG della DC nazionale, preferiamo mille volte la coerenza laica dei socialisti d’antan alle tiepidezze e arrendevolezze di questi cattolici e popolari senza più spina dorsale. Speriamo che alla fine prevalga il buon senso contro ogni residua resistenza o forzata realistica sollecitudine da inconfessabili e arcani condizionamenti. Ettore Bonalberti www.alefpopolaritaliani.eu www.insiemeweb.net www.don-chisciotte.net