CORRADO PASSERA E ITALIA UNICA ALLA CONQUISTA DIPALAZZO MARINO
CORRADO PASSERA E ITALIA UNICA ALLA CONQUISTA DIPALAZZO MARINO In una caldissima serata di fine luglio milanese, Corrado Passera incontra i suoi ragazzi per parlare del percorso di avvicinamento a Palazzo Marino. Conduce l’evento Gianni Torri, il neoeletto coordinatore provinciale di Milano. “Corrado ha avuto il coraggio di correre come sindaco di Milano senza aver parlato con nessuno prima, ha deciso di rischiare in modo trasparente e coerente e di fare qualcosa di diverso - dice Gianni Torr...
CORRADO PASSERA E ITALIA UNICA ALLA CONQUISTA DIPALAZZO MARINO In una caldissima serata di fine luglio milanese, Corrado Passera incontra i suoi ragazzi per parlare del percorso di avvicinamento a Palazzo Marino. Conduce l’evento Gianni Torri, il neoeletto coordinatore provinciale di Milano. “Corrado ha avuto il coraggio di correre come sindaco di Milano senza aver parlato con nessuno prima, ha deciso di rischiare in modo trasparente e coerente e di fare qualcosa di diverso - dice Gianni Torri - penso che in una situazione come questa sperare sia gratis, finchè Renzi non tassa anche quello, invece arrendersi e lamentarsi come dei professionisti del perchè no sia un danno ed allora forse è meglio andare ad abitare all’estero” “ Vogliamo dimostrare che l’Italia può essere molto di più di quello che oggi sta succedendo e che un’amministrazione può essere momento di sviluppo, di facilitazione di coesione. A Milano lo possiamo fare con strumenti, con risorse, con un punto di partenza che nessun’altra parte di Italia può dare - argomenta Corrado Passera - noi vogliamo attraversare la città con il nostro ascolto.” Uno dei momenti più importanti nella formazione del programma sarà la fase di ascolto sul territorio. “noi siamo entrati in politica senza chiedere il permesso a nessuno,perché il peggio che qualcosa di nuovo possa fare è chiedere il permesso … è chiaro che parleremo con tutti, che cercheremo di avere il massimo del consenso, ma non passeremo attraverso il tritacarne delle poltrone” “Non c’è nessun motivo per cui Milano debba essere seconda a New York o seconda a Parigi per capacità di attirare start up o seconda a Londra” dice il manager Massimo Brambilla membro della Direzione Nazionale e impegnato nella formazione del programma. “ Corrado Passera per la sua storia personale, per le sue vite precedenti come suole dire Lui, è una persona che sicuramente può portare un metodo di lavoro che altre persone non possono portare - dichiara Emanuele Cigliuti, uno dei fondatori di Italia Unica - secondo me questo è veramente il valore aggiunto di Corrado Passera” “ E’un esperimento da vivere come una cosa in cui ci si testa, ci si prova, si fa e viene fuori con un programma concreto, fattibile per la città – dice Riccardo Puglisi, responsabile delle politiche economiche – questo diventa un modello su cui lavorare, da fare per poi contaminare le altre realtà lombarde in cui ci saranno delle elezioni” “Milano è storicamente una città trainante in Italia, un laboratorio di innovazione politica, la capitale economica, culturale e morale del paese. Ha smesso di esserlo negli ultimi anni e deve ricominciare a svolgere questa funzione –sostiene Brambilla - Milano può diventare veramente una delle città di riferimento al mondo sotto tanti punti di vista. Il lavoro che stiamo facendo diventerà un meraviglioso terreno di cultura per le altre città italiane. Per noi davvero Milano è l’inizio di un percorso che porterà al resto dell’Italia enormi benefici“ La competizione di Milano dovrebbe quindi diventare un prototipo ripetibile anche nelle altre città in cui si andrà al voto nel 2016. La fase di ascolto si diffonderà dalla metropoli all’hinterland ed alle Provincie. Nel varesotto andranno al voto, oltre a numerose piccole realtà, tre delle città più importanti ( Varese, Gallarate e Busto Arsizio ) e il nuovo partito vuole portare anche in queste realtà la fase dell’ascolto e della raccolta delle istanze dei cittadini. Italia unica vuole dialogare con tutti, ma senza compromessi, senza ammucchiate, le alleanze si faranno sui programmi e sugli obiettivi e non sugli accordi di poltrone. Quella di Italia Unica vuole essere una politica che ascolta, che prende nota, che trasforma in programmi di lungo periodo quelle istanze che percepisce e raccoglie nelle città. I grandi temi da sviluppare saranno in primis il lavoro e a seguire la sicurezza, la cultura, l’urbanistica e non ultima la semplificazione della macchina burocratica che opprime e rende difficile la vita ai cittadini. Fabrizio Sbardella