Contro la pena di morte di Andrea Ermano

Contro la pena di morte
di Andrea Ermano Nel suo storico discorso di fronte al Congresso degli Stati Uniti, Papa Bergoglio ha detto che la "nostra responsabilità di proteggere e difendere la vita umana… mi ha portato, fin dall’inizio del mio ministero, a sostenere a vari livelli l’abolizione globale della pena di morte. Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignit...

Contro la pena di morte di Andrea Ermano Nel suo storico discorso di fronte al Congresso degli Stati Uniti, Papa Bergoglio ha detto che la "nostra responsabilità di proteggere e difendere la vita umana… mi ha portato, fin dall’inizio del mio ministero, a sostenere a vari livelli l’abolizione globale della pena di morte. Sono convinto che questa sia la via migliore, dal momento che ogni vita è sacra, ogni persona umana è dotata di una inalienabile dignità, e la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini". Francesco parla al Congresso USA Dopodiché, l'altro ieri notte a Jackson, nello stato della Georgia, è stata giustiziata tramite iniezione letale Kelly Renee Gissendaner, 47 anni, mandante dell'assassinio del marito. Per questa notte è prevista, in Virginia, l'esecuzione di Alfredo Prieto, 49 anni, colpevole di aver ucciso nove persone tra il 1988 e il 1990. Occhio per occhio, dente per dente? Ma che dire allora del diciannovenne saudita Ali al Nimr, colpevole solo di aver protestato contro il governo del suo paese? «Ali Mohammed al Nimr, nipote di un assai famoso oppositore sciita al regime dell’Arabia Saudita, aveva 17 anni quando, nel febbraio 2012, venne arrestato per aver preso parte a una manifestazione nella provincia di Qatif, ed è stato condannato a morte il 27 maggio scorso», scrive Paolo Mieli, facendo presente che nel regno mediorientale «il ritmo delle esecuzioni si è intensificato al punto che nel maggio scorso è stato pubblicato un bando per il reclutamento di otto nuovi "funzionari religiosi" da adibire al taglio delle teste. Lo scrittore Tahar Ben Jelloun ha minuziosamente descritto cosa accadrà ad Ali al Nimr il giorno dell’esecuzione: "Sarà decapitato, poi crocifisso, e infine lasciato agli uccelli rapaci e alla putrefazione". Come accadde, scrive Ben Jelloun, al grande poeta sufi del decimo secolo, Al Halla: il suo corpo fu evirato, crocifisso e lasciato marcire al sole. Un’abitudine non nuova, dunque».