CARTA DI MILANO PER EXPO, ASPETTIAMO I CONTENUTI
CARTA DI MILANO PER EXPO, ASPETTIAMO I CONTENUTI C’era forse più giornalisti e PR che esperti di nutrizione sabato scorso nello splendido contesto di Hangar Bicocca ricavato dalla Pirelli nei vecchi capannoni della Breda al confine tra Milano e Sesto San Giovanni. Non è dato sapere ad oggi quali siano gli esiti concreti dei 42 tavoli di lavoro che hanno operato durante la giornata ma la quantità di volti noti delle istituzioni, delle aziende e delle pubbliche relazioni non fa ben sperare in p...
CARTA DI MILANO PER EXPO, ASPETTIAMO I CONTENUTI C’era forse più giornalisti e PR che esperti di nutrizione sabato scorso nello splendido contesto di Hangar Bicocca ricavato dalla Pirelli nei vecchi capannoni della Breda al confine tra Milano e Sesto San Giovanni. Non è dato sapere ad oggi quali siano gli esiti concreti dei 42 tavoli di lavoro che hanno operato durante la giornata ma la quantità di volti noti delle istituzioni, delle aziende e delle pubbliche relazioni non fa ben sperare in proposito. Questa Carta di Milano conterrà per esempio una precisa e motivata presa di posizione sugli OGM? Lo dubitiamo visto che tra i Paesi partecipanti all’Expo quelli che hanno introdotto sementi geneticamente modificate sono in netta maggioranza. Non sarebbe stato più semplice e scientificamente più serio utilizzare il lavoro che da 5 anni svolge la Barilla Food and Nutrition Fundation con l’ausilio dei migliori esperti internazionali del settore? Dunque l’ennesima occasione mancata? L’ennesima passerella inutile per far dimenticare gli scandali, i ritardi, le contraddizioni, i litigi tra istituzioni? Deluderò i non pochi irriducibili “expopessimisti” ma io dico di no. A 88 giorni dall’apertura dei padiglioni ci voleva un momento in cui far vedere fisicamente al mondo che il Sistema Paese crede nella manifestazione, che Milano e l’Italia ce la faranno a cogliere l’occasione imperdibile che Expo rappresenta, che le istituzioni hanno ritrovato la necessaria armonia e stanno appoggiando senza riserve lo sforzo spesso solitario e davvero encomiabile del Commissario Beppe Sala a cui va il merito di non aver mai mollato anche nei momenti più bui. Si dirà che Renzi e Martina hanno voluto mettere il cappello su Expo, probabilmente è vero ma è giusto così. Nessuna Expo nella storia ha mai funzionato senza una precisa assunzione di responsabilità del governo del paese ospitante, anzi si potrebbe rimproverare a Renzi di non averlo fatto prima. Il programma, condito con una parata impressionante di ben 11 ministri, ha visto peraltro alcuni momenti davvero intensi come il videomessaggio di Papa Francesco e il breve ma denso contributo sonoro di Ermanno Olmi che pur dal letto in cui combatte la sua personale battaglia contro la malattia non ha voluto far mancare la sua voce. Un momento di ilarità involontaria lo ha regalato alla platea l’ex presidente brasiliano Lula collegato in diretta che ha apostrofato Renzi e Martina con l’appellativo di “compagni”: non fosse stata pronunciata da lui sarebbe sembrata una battuta alla Crozza. Peraltro mi giunge voce che il suo programma “Fame zero” non abbia raggiunto gli obiettivi sperati. Speriamo che all’Expo di Milano arrida miglior fortuna. LB